19 marzo 2024
Aggiornato 11:30
La crisi del debito sovrano in Europa

Dall'Eurozona oltre 150 miliardi al FMI

L'Italia dovrebbe dare 23,48 miliardi di euro. Nuove risorse anche da cechi, danesi, Svezia, Polonia, no dalla Gran Bretagna. BCE: Rischi stabilità finanza in aumento, cruciale attuare misure

BRUXELLES - I ministri delle Finanze dell'Eurogruppo hanno convenuto oggi, durante una discussione in teleconferenza allargata agli altri membri dell'Ue, di conferire 150 miliardi di euro di risorse supplementari al Fondo Monetario internazionale per finanziare indirettamente i programmi di aiuto ai paesi in difficoltà dell'Eurozona. A questa cifra si aggiungeranno altri fondi provenienti da Repubblica ceca, Danimarca, Svezia e Polonia, tutti fuori dall'euro, che hanno espresso interesse. La Gran Bretagna ha rifiutato di definire una sua quota nella cornice Ue, ma deciderà il suo contributo nel contesto del G20 (in altre parole, parteciperà solo se lo faranno anche altri paesi fuori dall'Ue).

Lo riferisce un comunicato del presidente dell'Eurogruppo, il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker, precisando che i paesi partecipanti decideranno quanto dovrà fornire ciascuno di loro in base a un burden sharing (suddivisione degli oneri) basato sulle loro quote risultanti dalla riforma della chiave di contribuzione all'Fmi del 2010. L'Italia dovrebbe dare 23,48 miliardi di euro.
La riunione in teleconferenza di oggi doveva concretizzare l'impegno preso durante l'ultimo vertice Ue, l'8 e il 9 dicembre scorsi, di mettere a disposizione dell'Fmi risorse pari a 200 miliardi di euro, da usare contro la crisi. «L'Eurozona e gli altri Stati membri esamineranno, e confermeranno entro 10 giorni, la messa a disposizione di risorse supplementari per l'Fmi», recitava la dichiarazione finale del vertice.

BCE: Rischi stabilità finanza in aumento, cruciale attuare misure - Nella seconda metà del 2011 «i rischi a carico della stabilità finanziaria dell'area euro sono notevolmente aumentati», avverte la Banca centrale europea nel suo rapporto periodico, mentre le interazioni negative tra crisi sui debiti pubblici e settore bancario sono peggiorate in un contesto di indebolimento delle generali prospettive economiche. In particolare la Bce avverte come «gli effetti di contagio ai paesi più grandi dell'area euro hanno guadagnato forza», mentre si assisteva ad aumenti delle pressioni sui rifinanziamenti delle banche, in parte contenute dagli interventi della stessa Bce.
A fronte di questa situazione, all'ultimo vertice europeo è stato deciso di assumere un pacchetto di misure volto a contrastare le tensioni dei mercati. «Ora - avverte l'istituzione di Francoforte nella Financial Stability Review di dicembre - una rapida attuazione di queste misure sarà essenziale per limitare il ciclo di intensificazione dei rischi» che si è visto nei mesi passati.