29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
La politica economica del Governo Monti

Bonanni: Il Governo non ha nessuna voglia di incontrare le parti sociali

Duro il leader della CISL: «Non utile nemmeno per l'Esecutivo procedere senza trasparenza. Reddito minimo? E' ripescato dagli anni '70. Finmeccanica è un asset italiano, bisogna proteggerlo. Fiat non se ne va dall'Italia, occorre avere pazienza»

ROMA - «Spero ci sia un incontro. Adesso mi pare davvero inesistente la volontà. Spero ci ripensino». Lo ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine dell'incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che si è svolto nella sede del dicastero di via Veneto. Bonanni ha sottolineato che per il momento il Governo non intende convocare le parti sociali prima di varare il pacchetto di misure anti-crisi chieste dall'Europa.
Il leader sindacale ha precisato che quello con Passera è stato un «incontro di cortesia. Ci siamo solo salutati». Incalzato dai giornalisti, Bonanni ha poi affermato di aver manifestato anche al ministro dello Sviluppo economico la necessità che il Governo incontri le parti sociali prima del varo delle misure in Consiglio dei ministri. «Ho chiesto che ci deve essere un incontro - ha proseguito - non è mai esistita una cosa del genere. Non è utile neanche al Governo procedere senza che ci sia un lavoro trasparente».

Ci devono essere comportamenti rigorosi, ma accompagnati dall'equità - Secondo Bonanni è necessario «trovare una soluzione che dia il senso di quanto detto da Monti al Senato», cioè che ci devono essere «comportamenti rigorosi, ma accompagnati dall'equità». Il leader della Cisl ha aggiunto che «l'equità non si compra in farmacia, ma si costruisce con il confronto». A chi gli chiedeva se avesse ribadito queste cose anche a Passera, Bonanni ha così replicato: «Ho ribadito che il Governo ci deve convocare».
Commentando infine la posizione della Cgil sulle pensioni e i paletti messi dal suo segretario generale Susanna Camusso, secondo cui i 40 anni di contribuzione per accedere alla pensione rappresentano una soglia magica, Bonanni ha dichiarato: «È un problema di cabala? Spero che la Cgil si ponga il problema di avere un tavolo. Spero che sia questo l'obiettivo. Non mi interessa il gioco delle parti dove alcuni protestano e altri tirano dritto».

Reddito minimo? E' ripescato dagli anni '70 - Le idee sulla introduzione del reddito minimo garantito sembrano arrivare dritte dagli anni '70. Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni commenta così le opinioni del ministro del Welfare, Elsa Fornero.
Intervenendo a La crisi in 1/2 ora su Rai 3, Bonanni ha osservato «mi pare un tema ripescato da pubblicazioni degli anni '70. Non so a chi serve, forse serve a mandare un messaggio a chi vuole essere suggestionato. Parliamo invece di pensioni e non lanciamo messaggi subliminali. Lasciamo il reddito minimo garantito a quando avremo più soldi».
«Adesso - ha sottolineato - parliamo di pensioni. Fornero ci deve dire se fa l'armonizzazione dei contributi, se toglie i privilegi di molte casse previdenziali, se fa la previdenza integrativa obbligatoria su giovani. Sull'età pensionabile delle donne - ha aggiunto - occorre essere più soft perché hanno fatto un tragitto troppo accelerato. Occorre vedere quali ammortizzatori sociali, altro che reddito minimo garantito. Ci vuole una trattativa e lasciare perdere i segnali da anni '70», ha concluso.

Finmeccanica è un asset italiano, bisogna proteggerlo - Finmeccanica è un asset tra i più importanti ed è da proteggere da interessi stranieri. Alla richiesta di un commento sugli sviluppi dopo le dimissioni di Pier Francesco Guarguaglini dalla presidenza, Bonanni ha risposto: «vedremo, spero si chiarisca al più presto lo scenario che si è creato a seguito delle inchieste. La mia preoccupazione - ha sottolineato - è un'altra: questa società è uno dei più importanti asset italiani e mi preoccupo che questi asset non vengano esposti a giochi internazionali. Ci sono molti interessi su di loro...».

Fiat non se ne va dall'Italia, occorre avere pazienza - Fiat non lascia l'Italia, serve più pazienza. Ne è convinto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando il «giallo» sulle dichiarazioni dell'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, sul futuro della Fiat in Italia. «Fiat non se ne sta andando affatto». E, cercando di dare una spiegazione alle parole del manager, ha sottolineato che ogni volta che la Fiom punta i piedi Marchionne reagisce in modo duro paventando un possibile addio all'Italia. «Ma Fiat - ha assicurato - non se ne sta andando affatto, bisogna avere più pazienza».