29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
La Cisl contro lo sciopero indetto dalla Cgil

Bonanni: «La Camusso è ricaduta nelle braccia della Fiom»

Il leader del sindacato vicino all'area cattolica: «Se fosse per la Cgil dovremmo fare uno sciopero al giorno. Bersani schiera il Pd? Contento lui, contenti tutti»

ROMA - «Questo sciopero generale è stato pensato e deciso solo per resuscitare una storia morta, per far sventolare le bandiere di partito, per regalare una passerella a leader politici senza più nessuna credibilità. Avevo sperato in Susanna Camusso. Mi dicevo: vedrai, il pragmatismo delle donne avrà la meglio sulle vecchie logiche sindacali, lei non si farà imbrigliare nei tentacoli della Fiom. E invece sbagliavo: non riesce a liberarsi degli estremismi che devastano il suo sindacato». Lo ha detto Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl , per il quale lo sciopero indetto dalla Cgil fa più danni che altro, sia al Paese che ai lavoratori.

Bonanni: «Se fosse per la Cgil dovremmo fare uno sciopero al giorno» - Secondo Bonanni, la confederazione di corso d'Italia «sembra solo esaltarsi convocando scioperi. Ne farebbero uno a settimana, magari uno al giorno». Poi una tirata d'orecchie al leader del Pd, Pier Luigi Bersani: «Schiera il Pd sullo sciopero? Beh, contento lui, contenti tutti».
Il leader della Cisl attacca anche la Cgil e ribadisce che lo sciopero in questa fase acuta della crisi non serve. «Capisco la protesta, la denuncia, la mobilitazione - dice in un'intervista al settimanale A - ma lo sciopero generale no. Noi non possiamo condividere una scelta che indebolisce ulteriormente il paese. Non vogliamo dare il colpo di grazia a un'Italia già così malandata».

«Nemmeno la Camusso voleva lo sciopero, ma poi è ricaduta nelle braccia della Fiom» - Per Bonanni nemmeno Camusso «voleva lo sciopero e ancora una volta è stata costretta a pagare un prezzo alla Fiom». Il segretario della Cisl ammette che vorrebbe «riprendere un'azione unitaria sindacale, ma lavorare a un accordo con una Cgil così condizionata dalla Fiom significa solo perdere tempo».
Bonanni ha ricordato che «il paese e la nostra economia sono in grave difficoltà». Pertanto, «si può protestare benissimo come fanno Cisl e Uil» il sabato e magari di sera.
«Perchè danneggiare le buste paga dei lavoratori e le stesse imprese che hanno difficoltà a stare in piedi? - si è chiesto il leader della Cisl - così si contribuisce a debilitare il sistema economico».
Secondo Bonanni «il problema è che non si esce da una certa ritualità e dal conflitto che vede sempre nello sciopero l'apice della massimo dissenso».

«La Camusso non si è mai occupata di pensioni» - «Camusso non si è occupata un solo giorno di queste cose qui», ha voluto precisare Bonanni, il quale rivendica come un «successo» della sua organizzazione il ritiro da parte del Governo delle norme sulle pensioni (servizio leva e riscatto laurea).
Intervenendo a 'Labor Tv', Bonanni ha bollato quelle misure come «scemenze», ribadendo che «le nostre proteste e accuse sono molto più cocenti di quelle della Cgil. Loro (il Governo, ndr)sanno che quelle della Cgil sono proteste per partito preso».

«La modifica dell’articolo 8: non è vero che l’abbiamo chiesta noi» - In merito all'articolo 8 del decreto sulla manovra, il numero uno della Cisl ha inoltre sottolineato che quelle norme non aprono alla possibilità di licenziamenti. «Non è così - ha aggiunto - abbiamo precisato che non abbiamo mai chiesto una norma del genere, che è inopportuna. Ma la Cisl non lavorerà per fare licenziamenti e non creerà nemmeno la confusione nel dire che questa cosa qui stravolge la situazione» e che, dunque, mette a rischio l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

«Mettiamoci tutti insieme per abbattere il debito o non ce la faremo» - Bonanni ha infine spiegato che tutti gli sforzi della classe dirigente del paese devono andare nella direzione dell'abbattimento del debito. «Se non lavoriamo per ridurre il debito - ha concluso - non ce la faremo».