16 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Contrario anche il Deputato Pdl Cazzola

Pd sul piede di guerra contro i tagli alla reversibilità

Il responsabile economico Fassina: Proposta della Lega «vergognosa, si toccano malati, vedove e disabili»

ROMA - La proposta del ministro Calderoli di intervenire sulle pensioni di reversibilità per far fronte alla crisi economica ha scatenato la dura presa di posizione del Pd che si è schierato contro quella che viene definita un'iniziativa «vergognosa». «Pur di non far pagare i grandi evasori fiscali condonati a prezzi stracciati, Pdl e Lega programmano di tagliare le pensioni in essere delle vedove. È indecente» ha stigmatizzato Stefano Fassina, responsabile economia del Partito Democratico cui ha fatto eco il presidente del partito Rosy Bindi: «Si sapeva che questo è un governo nemico delle donne. «Si continuano a tutelare i forti e a togliere ai più deboli» ha sottolineato Bindi, che ha poi chiarito la questione: «Si riducono anche i diritti universali delle persone disabili, malati gravi e gravissimi. Noi ci opporremo con grande fermezza a questa ennesima vergognosa ingiustizia, che renderebbe ancora più indigeribile la manovra». L'attacco alla Lge è chiaro: «Bossi vada altrove a raccontare che la Lega difende le pensioni e la povera gente, perché alle sue mistificazioni e alla sua propaganda non crede più nessuno».

Sulla stessa linea anche il capogruppo PD in commissione lavoro, Cesare Damiano, che ha parlato di «Un attacco vergognoso a persone anziane, vedove e vedovi, che rappresentano l'anello debole della catena sociale. Alla faccia dell'equità e della difesa dei diritti dei lavoratori. Piuttosto - ha suggerito Damiano - si pensi alla tassazione dei grandi patrimoni, di quel dieci per cento di famiglie che detengono la metà della ricchezza del paese, e alle rendite speculative se si vuole andare nella direzione di una vera giustizia sociale».

Contrario anche il Deputato Pdl Cazzola - Fra gli altri contrari alla possibilità di rivedere le pensioni di reversibilità anche un importante esponente della maggioranza, il deputato Giuliano Cazzola. Per il parlamentare Pdl «Una maggioranza che esita ad estendere a tutti i redditi una misura, come il contributo di solidarietà, già in vigore per i pubblici dipendenti ed i pensionati, che si arrende davanti al tabù delle pensioni di anzianità , eviti almeno di coprirsi di ridicolo andando alla caccia delle pensioni di reversibilità erogate alle casalinghe rimaste vedove, dei trattamenti degli invalidi civili e dei titolari dell'assegno sociale».

Boccia: «E' un depistaggio della Lega» - «Nel cortocircuito che si è venuto a creare tra il Pdl e la Lega sulla manovra l'unica cosa evidente è il tentativo disperato che viene posto in essere di sviare l'attenzione dei cittadini dai problemi reali: aumento della pressione fiscale, tagli al welfare. In questo scenario la novità di oggi è rappresentata dalla proposta della Lega di mettere mano alle pensioni in essere delle vedove». Così Francesco Boccia, deputato e coordinatore del Pd per le commissioni economiche, commenta la proposta leghista sul taglio alle pensioni di reversibilità.
«Questi tentativi di depistaggio - prosegue Boccia - servono ai leghisti per non rispondere alla richiesta pressante che viene dal Partito democratico di far pagare di più chi ha di più e, soprattutto, di condurre una guerra totale ai grandi evasori che grazie allo scudo fiscale hanno condonato milioni di euro evasi al fisco».
«Nasce da qui - conclude Boccia - l'imbarazzo e il silenzio della Lega che avrà molte, ma molte difficoltà a spiegare tutto questo agli italiani».

Finocchiaro: «Prendersela con le vedove è un'assurdità» - «Ora vogliono addirittura prendersela anche con le vedove e gli orfani, mi chiedo quale sarà la prossima assurdità che dovremo ascoltare da parte di esponenti del governo prima che la manovra vada in aula». Lo afferma Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
«Questa proposta di Calderoli - spiega Finocchiaro - è semplicemente irricevibile e sottintende una concezione inaccettabile della pensione, ridotta a una sorta di elemosina e carità. In realtà, questa nuova uscita del ministro della semplificazione costituisce l'ulteriore sintomo dell'incapacità della maggioranza di reggere la prova della manovra, una ragione ulteriore affinché questo governo lasci, in modo che l'Italia possa al più presto ritrovare una guida seria e autorevole. Nel frattempo, se c'è ancora un po' di responsabilità in chi guida il Paese, s'impegni per rendere la manovra più equa, anche se, a giudicare dall'uscita di Calderoli, non c'è molto da sperare».