23 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Previdenza a rischio

Meloni: «Che schifo, Renzi taglia le pensioni ai poveri»

«Invece di togliere sprechi e vergogne, come le pensioni d'oro, il governo se la prende con la reversibilità». La presidente di Fratelli d'Italia rilancia l'allarme lanciato dal sindacato dei pensionati Spi-Cgil

ROMA«Prima bocciano in Parlamento l'emendamento di Fratelli d'Italia per togliere dal calcolo dell'Isee la pensione di invalidità e l'indennità di accompagnamento, ora propongono addirittura di tagliare le pensioni di reversibilità che spettano ai famigliari dei lavoratori defunti, per fare cassa e finanziare il 'piano di lotta alla povertà' del governo. Invece di tagliare sprechi e privilegi, a partire dalla vergogna delle pensioni d'oro, Renzi e la sinistra se la prendono con la povera gente e continuano a fare marchette alle lobby e alle banche. Che schifo». Lo ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

Rapina legalizzata alle vedove
A lanciare l'allarme sul taglio delle pensioni di reversibilità è stato il neo-segretario del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Ivan Pedretti: «Alla faccia della lotta alla povertà – ha denunciato in un intervento sull'Huffington Post – Alla commissione Lavoro della Camera è appena arrivato un disegno di legge delega del governo che contiene un punto molto controverso che agita non poco gli animi di chi un domani potrebbe, suo malgrado, avere diritto alla pensione di reversibilità. Provo a spiegarlo con parole semplici, vista la complessità della materia: secondo questo disegno di legge le reversibilità vengono considerate prestazioni assistenziali e non più previdenziali. Che cosa significa e che cosa comporta tutto questo? Significa che l'accesso alla pensione di reversibilità d'ora in poi sarà legata all'Isee, per il quale conta il reddito familiare e non quello individuale. Di conseguenza il numero di coloro che vi avranno accesso inevitabilmente si ridurrà e saranno tante le persone che non si vedranno più garantito questo diritto. Questo non è solo profondamente ingiusto ma è anche tecnicamente improprio e rischia di aprire un contenzioso anche a livello giuridico. La pensione di reversibilità infatti è una prestazione previdenziale a tutti gli effetti, legata a dei contributi effettivamente versati. Che in molti casi quindi sparirebbero nel nulla, o meglio, resterebbero nelle casse dello Stato. In parole povere una sorta di 'rapina' legalizzata. Perpetrata soprattutto ai danni delle donne perché l'età media degli uomini è più bassa e la reversibilità è quindi una prestazione che riguarda soprattutto loro. Donne che oltretutto sarebbero doppiamente colpite perché, come è a tutti noto, hanno una pensione mediamente inferiore a quella degli uomini. E che in futuro rischiano quindi di impoverirsi ulteriormente. Un vero capolavoro, insomma. Uno sfregio che mi auguro possa essere ritirato nella discussione che si aprirà a breve nella commissione Lavoro. Ne vale del futuro pensionistico di tante persone e della dignità di un governo che non può pensare di fare cassa sulle spalle delle vedove».

(da fonte Askanews)