Ennesimo record dell'oro, l'oncia sfiora i 1.780 dollari
Pesano i crescenti timori di una ricaduta in recessione di USA
ROMA - Il clima di alta tensione e crolli a catena delle Borse continua a premiare l'oro, il bene rifugio per eccellenza che oggi ha continuato a salire stabilendo un nuovo, ennesimo record: l'oncia ha sfiorato 1.780 dollari, raggiungendo quota 1.779 dollari sulle piattaforme del Cme Group. Da molte settimane il metallo giallo viene utilizzato come porto sicuro dalle accentuate turbolenze che coinvolge i mercati azionari, dei titoli di Stato e i cambi valutari. Cali a precipizio che invece non risparmiano il petrolio, che invece nei mesi scorsi veniva a sua volta utilizzato come bene rifugio.
Il problema è che ora a deprimere le quotazioni sono i diffusi timori di ricaduta in recessione degli Stati Uniti, e di rallentamento, vedi arresto della ripresa economica globale. E questo in prospettiva significa anche una domanda più debole di petrolio, tant'è che oggi l'Opec ha ritoccato al ribasso le previsioni sul biennio in corso. A New York il barile di West Texas Intermediate 1,58 dollari a 79,73 dollari. A Londra il barile di Brent, il petrolio del mare del Nord, perde 60 cents a 103,14 dollari, dopo aver subito ribassi più pesanti in precedenza.
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