19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Crollano i mercati europei

In borsa alta tensione su Italia e Spagna

I rendimenti dei Titoli di Stato si avvicinando a soglie critiche. Il Senato USA ha ratificato l'accordo per alzare il debito

ROMA - E' sempre più allarme rosso sui mercati, le maggiori Borse europee hanno chiuso accusando nuovi pesanti ribassi - a Milano il Footsie-Mib ha lasciato sul terreno un 2,53 per cento - mentre non accenna a diradarsi la cappa di tensioni che ormai da settimane sta deprimendo gli indici, e che oggi ha rimesso sotto pressione i titoli di Stato di Italia e Spagna. Mentre le autorità italiane si mobilitano, la Commissione europea cerca di lanciare messaggi rassicuranti, dicendosi fiduciosa sulle misure già intraprese per aggiustare i conti. Ma ora a pesare sono i crescenti timori sull'indebolimento della ripresa economica nei paesi occidentali, che in prospettiva può compromettere le entrate fiscali ora così necessarie per sostenere i programmi di risanamento delle finanze pubbliche.

Questo tende a innescare vendite sulle emissioni dei paesi ritenuti avere criticità nel bilancio, tra cui l'Italia che pur avendo un deficit relativamente contenuto accusa un elevato rapporto debito-Pil, e all'opposto a favorire gli acquisti su quelle dei paesi ritenuti più solidi, come i Bund della Germania. E dato che su questi titoli la tensione si riflette in aumenti dei rendimenti, che sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo, questo fa ulteriormente allargare i divari dei tassi retributivi, chiamati in gergo finanziario «spread».

Oggi i rendimenti sui Btp decennali hanno raggiunto il 6,25 per cento, un nuovo massimo dal 1997, mentre sui Bund sono caduti al 2,395 per cento, perfino sotto il livello di inflazione, che in Germania a luglio si è attestata al 2,40 per cento. E' la prima volta da oltre 20 anni, dai tempi della riunificazione che la retribuzione dei Bund non basta a compensare il caro vita. Ad ogni modo questi movimenti in direzioni opposte hanno fatto allargare lo spread Btp-Bund fino a 384 punti base, secondo Bloomberg, un nuovo massimo dal lancio dell'euro, per poi segnare una qualche limatura nel tardo pomeriggio.

Ma soprattutto il problema è che sia sulle emissioni dell'Italia, sia e ancor più su quelle della Spagna, dove i tassi decennali hanno raggiunto il 6,46 per cento, i rendimenti dei titoli di Stato si stanno avvicinando a quella soglia del 7 per cento ritenuta un limite di alto rischio da molti analisti. Perché diversi osservatori avvertono che è stato una volta superata quella soglia che la situazione della Grecia prima, e di Irlanda e Portogallo poi è diventata insostenibile, costringendo l'area euro ad approntare piani di aiuti. Spagna e Italia sarebbero troppo grandi per poter essere salvate, mentre la tensione ha pesato su tutte le piazze europee. Londra ha chiuso al meno 0,97 per cento, Parigi con un meno 1,82 per cento, Francoforte al meno 2,26 per cento, Madrid al meno 2,18 per cento. L'euro è rimasto indebolito al di sotto di 1,43 dollari.

Almeno un segnale positivo è giunto dagli Usa, dove è finalmente stato ratificato anche dal Senato l'accordo per alzare i limiti al debito pubblico, che scongiura una insolvenza sui pagamenti della prima economia globale. Ma questo non ha arrestato i cali a Wall Street, dove a metà seduta il Dow Jones cede lo 0,89 per cento, mentre il Nasdaq cala dello 0,91 per cento.