29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
La crisi del debito

Napolitano vede due volte Draghi in pochi giorni

Il Presidente della Repubblica «vigila» sulle tensioni dei mercati e le pressioni sull'Italia

ROMA - Resta alta la guardia del Capo dello Stato Giorgio Napolitano sulle tensioni dei mercati internazionali e in particolar modo sulla situazione italiana e per la seconda volta nel giro di pochi giorni (l'altro incontro è stato giovedì scorso) ha convocato al Colle il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi per un'analisi sulla crisi in atto e le pressioni sull'Italia. Draghi, futuro presidente della Bce, è attualmente la persona più competente per fare il punto sugli sviluppi della crisi economica e sulle giornate convulse a Piazza Affari.

CRISI DI CREDIBILITÀ - Nelle ultime settimane il presidente della Repubblica ha costantemente mantenuta alta l'attenzione sui mercati con l'obiettivo numero uno della salvaguardia dei conti pubblici italiani dagli attacchi speculativi pronti a colpire i mercati più deboli come attualmente lo è quello italiano. Ad aggravare la situazione c'è ovviamente anche la crisi di credibilità di cui il Paese sta soffrendo con un peggioramento della situazione da quando è emersa l'inchiesta su Marco Milanese, ex consigliere di Giulio Tremonti, che ha finito per indebolire l'unico esponente dell'esecutivo che godeva di credibilità all'estero (oggi anche il Financial Times ne prende le distanze). Non è da escludere quindi che il Capo dello Stato e il futuro numero uno dell'Eurotower possano essersi confrontati anche sull'attuale impasse politico.

TREMONTI RIUNISCE IL COMITATO PER LA STABILITA' - Intanto, il nervosismo dei mercati ha imposto al titolare del Tesoro di riunire d'urgenza per oggi pomeriggio il comitato per la stabilità finanziaria alla presenza della Banca d'Italia (parteciperà il direttore generale Fabrizio Saccomanni), della Consob e dell'Isvap.

IL FUTURO GOVERNATORE - Resta inoltre ancora da decidere il nome del futuro inquilino di palazzo Koch che dovrà subentrare alla guida di Via Nazionale da quando a novembre Draghi andrà alla Bce. Per stabilire il successore un ruolo centrale spetta al governo, anche se il sigillo finale lo mette il presidente della Repubblica.