20 aprile 2024
Aggiornato 13:30
La crisi del debito

Mercati europei ancora in calo, tensioni su Italia e Spagna

La commissione da Bruxelles rassicura, ma intanto aumentano i rendimenti e gli spread

ROMA - Continuano a soffrire i mercati europei, mentre non accenna a diradarsi la cappa di allarmismo che ormai da settimane sta deprimendo gli indici, e che oggi vede nuovamente finire sotto pressione i titoli di Stato di Italia e Spagna. Il sollievo per l'intesa negli Usa sull'aumento dei limiti di debito pubblico - che se definitivamente approvato oggi dal Senato scongiurerà una insolvenza sui pagamenti della prima economia globale - è stato rapidamente scalzato dai timori di arresto della ripresa economica. Nel primo pomeriggio a Milano il Foostie-Mib segna un meno 1,35 per cento, intanto Londra cala del 0,58 per cento, Parigi del 0,62 per cento, Francoforte del 0,78 per cento. E si profilano ribassi anche a Wall Street: a un'ora e mezzo dall'avvio di seduta i contratti futures sull'indice Dow Jones segnano un meno 0,38 per cento.

Le indagini sull'attività delle imprese segnalano dinamiche sempre più deboli, e questo in prospettiva può creare inquietudini sulle dinamiche delle entrate tributarie, mentre sarebbe necessario avere gettiti solidi per contribuire ai piani di risanamento dei conti pubblici. Di fondo poi continua a pesare lo spauracchio di un allargamento della crisi di bilancio che ha già coinvolto Grecia, Irlanda e Portogallo ad altri paesi dell'area euro. Le tensioni sui titoli di Stato si evidenziano con aumenti dei rendimenti richiesti alle emissioni già scambiate sul mercato, che sono in un rapporto proporzionalmente investo con il prezzo: se questo cala a causa di vendite i rendimenti ne risultano aumentati, e viceversa.

Il quadro allarmistico premia con acquisti le attività ritenute più solide e sicure, come l'oro o i titoli di Stato di Germania e USA, rispettivamente i Bund e i Treasuries, e all'opposto penalizza con vendite i segmenti su cui si percepiscono rischi, come i bond di Italia e Spagna. Il tutto provoca nuovi ampliamenti dei differenziali di rendimento tra le emissioni dei vari paesi, chiamati in gergo finanziario «spread». Mentre stamattina i rendimenti dei Btp italiani decennali sono arrivati a raggiungere il 6,22 per cento, nuovo massimo dal 1997, all'opposto quelli dei Bund tedeschi sulla stessa scadenza sono scesi fin sotto il 2,42 per cento. In questo modo lo spread Btp-Bund si è ulteriormente ampliato, a 281 punti base, ha stabilito un nuovo massimo dal lancio dell'euro nel 1999.
Materialmente significa che in base alle dinamiche di domanda e offerta, ai Btp italiani viene richiesto un rendimento di 2,81 punti percentuali superiore ai titoli tedeschi, come maggiorazione di premio di rischio. Pur vantando un deficit di bilancio relativamente contenuto, l'Italia accusa un elevato debito pubblico, mentre un altro paese che si trova nel mirino degli allarmismi è la Spagna, dove oggi i rendimenti sui titoli decennali sono saliti oltre il 6,36 per cento, lo spread sui Bund sfiora i 400 punti base. La Borsa di Madrid segna un meno 0,50 per cento. Pressioni oggi anche sui bond del Belgio e il tutto non aiuta a risollevare Borse già depresse dalle prospettive economiche. E mentre in Italia le autorità si mobilitano per esaminare la situazione, la Commissione europea ha voluto lanciare messaggi rassicuranti, dicendosi «fiduciosa», tramite una portavoce, sull'attuazione dei piano di risanamento dei conti approntati da Roma e Madrid, e affermando che non vi sono allo studio programmi di aiuto per Italia e Spagna.