19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
«Intralcia l'attività aziendale»

Donna in stato vegetativo licenziata

In un comunicato della Cgil le parole usate da grossa azienda di Lallio (Bergamo)

BERGAMO - «Crea evidenti intralci all'attività produttiva dell'azienda»: con queste parole una società di Lallio (Bergamo) ha licenziato una donna che si trova da 13 mesi in stato vegetativo agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove ha miracolosamente partorito il quarto figlio a maggio del 2010. Il licenziamento è stato comunicato alla donna dalla Nuova Termostampi di Lallio il 4 giugno scorso. Nella lettera di risoluzione del rapporto di lavoro, come evidenzia la Cgil di Bergamo in un comunicato stampa, si conteggiano i giorni di malattia dovuti alle gravissime condizioni fisiche della donna.

Ma è stata soprattutto la seconda parte della lettera di licenziamento ad aver urtato i familiari della mamma malata, in particolare il marito: «La discontinuità della sua prestazione lavorativa crea evidenti intralci all'attività produttiva, all'organizzazione del lavoro e al suo regolare funzionamento. Incide in modo sensibile sull'equilibrio dei rispettivi obblighi contrattuali».

Il licenziamento, inoltre, risulta successivo alla richiesta formalizzata dal marito della donna di godimento delle ferie e dei permessi maturati prima del periodo di malattia. «Mi sembra scandaloso - commenta il marito - che un'azienda neghi la fruzione delle ferie utilizzando la motivazione delle esigenze produttive. Ancor di più ci ha turbato la parola intralcio». L'azienda ha avviato una verifica interna sulle espressioni utilizzate nella lettera di licenziamento.