Pesche e nettarine: è grave emergenza
CIA: «Sull’accordo interprofessionale la Grande distribuzione organizzata conferma totale chiusura. Intervenga il ministro Romano»
ROMA - Per pesche e nettarine è sempre più grave emergenza. I produttori sono nel dramma vero. Il mancato accordo in sede di Organismo interprofessionale, a causa del rifiuto della Grande distribuzione organizzata che continua a mantenere un atteggiamento assurdo e arrogante, rischia di gettare sul lastrico migliaia di imprese. Per questo serve un intervento forte e immediato da parte del ministro delle Politiche agricole Francesco Saverio Romano per sostenere le ragioni sulla necessità dell’intesa e per favorire un’azione straordinaria di ritiro di una quota delle produzioni giacenti, al fine di arrivare a un riequilibrio del rapporto domanda-offerta e ottenere una rivalutazione delle quotazioni riportandole perlomeno a livello dei costi di produzione. E’ quanto sostenuto dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori nel corso dell’audizione informale tenuta dalla Commissione Agricoltura della Camera.
Un’audizione -fa notare la Cia- dove tutti gli interventi dei delegati della produzione hanno ribadito, con toni, sfumature e argomentazioni di poco differenziate, l’esigenza di arrivare in tempi brevissimi alla firma di un accordo interprofessionale di settore, stigmatizzando le motivazioni che hanno indotto i rappresentanti della Grande distribuzione organizzata a rigettare la chiusura dell’intesa lo scorso 24 giugno.
La posizione espressa dai rappresentanti della Gdo è stata, invece, di sconcertante indisponibilità e chiusura sulle richieste fatte. Arrogante -sottolinea la Cia- è stato l’atteggiamento della Federdistribuzione che ha parlato di una ipotetica illegittimità della norma che nell’accordo estende le stesse regole anche al prodotto importato. Incomprensibile anche il comportamento dei rappresentanti di Ancd-Conad e Ancc-Coop che, pur ribadendo la quasi totale presenza nel loro «paniere» di prodotti ortofrutticoli di origine nazionale, hanno continuato a dare indisponibilità alla firma dell’intesa interprofessionale.
Il mercato delle pesche e nettarine -ha ricordato la Cia- sta attraversando una fase pesantissima. A risentirne di più sono soprattutto le aziende più giovani e attive che hanno maggiori esposizioni bancarie. Questo importante comparto agricolo nazionale (che fa dell’Italia il secondo produttore al mondo, con circa 14 milioni di quintali di prodotto e con un fatturato di circa 23 miliardi di euro) ha già attraversato ben cinque crisi negli ultimi anni, con ricadute pesanti anche per l’indotto che coinvolge migliaia di posti di lavoro.
D’altra parte, l’Ocm ortofrutticola -ha rimarcato la Cia durante l’audizione alla Camera- ha dimostrato, in particolare sul piano della prevenzione e gestione delle crisi di mercato, di non essere sufficiente a tutelare l’attività di molti produttori del settore. Specialmente per le colture pluriennali, come pesche e nettarine, le problematiche di ordine produttivo e di mercato hanno bisogno di una programmazione di lungo periodo che si basi su una reale conoscenza del mercato, anche se, talvolta, non è facile poter prevedere dieci anni prima gli sviluppi del commercio globale, né tantomeno particolari eventi calamitosi o crisi di intere economie nazionali.
Secondo la Cia, sono inoltre indispensabili strategie e strumenti di mercato, a livello comunitario, sufficientemente duttili per poter essere utilizzati efficacemente sia per le emergenze che per problematiche più strutturali.
La Cia ha chiesto, dunque, un forte impegno delle istituzioni nazionali e comunitarie nel predisporre un pacchetto di misure sia nel breve che nel lungo periodo: incremento e maggiore flessibilità degli interventi di ritiro con un adeguamento ragionevole delle relative indennità che oggi si attestano su livelli ridicoli; approvazione e immediata operatività dell’accordo interprofessionale, con un’azione di coinvolgimento, da parte del ministero, delle strutture della grande distribuzione; predisposizione di progetti promozionali realmente efficaci per lo sviluppo dei consumi.
Per la Cia, infine, nel lungo periodo, va ulteriormente sensibilizzata la Commissione europea nel definire, dopo il 2013, un sistema di strumenti assicurativi e di mercato che offrano un paracadute indispensabile per la tutela del reddito dei produttori e dell’indotto.
- 24/09/2014 Allarme frutta spagnola
- 21/08/2014 Pesche e netterane, l'Europa in ritardo
- 26/07/2014 La deflazione fa sparire 1 pesca su 5
- 26/07/2014 A rischio un quinto dei pescheti italiani