24 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Al centro delle strategie della cooperazione vitivinicola di Fedagri il rinnovamento infrastrutturale

Vino, la cooperazione scommette sul futuro del settore

Gardini (Fedagri): «Oltre 7 cooperative su 10 nel biennio 2009-2010 hanno realizzato investimenti di medio-lungo termine»

ORVIETO – «Crescono gli investimenti delle cooperative nel settore vitivinicolo, con il 71% delle cantine che nel biennio 2009-2010 ha continuato ad investire soprattutto nel rinnovamento ed ammodernamento degli impianti produttivi (dati dell’ultimo Rapporto dell’Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana). Segno, questo, che abbiamo deciso di resistere alla crisi guardando al futuro».

Così Maurizio Gardini, presidente di Fedagri Confcooperative, nel suo intervento all’Assemblea Annuale di Assoenologi, l’Associazione nazionale degli enologi enotecnici italiani, in corso ad Orvieto (TR) sottolineando che nelle cantine cooperative di Fedagri operano oltre 2.000 enologi associati ad AEEI a riprova di una fattiva collaborazione.
Se l’indagine Mediobanca sul settore vitivinicolo 2011 attesta che il 2009 è stato l’anno in cui gli investimenti nel settore vitivinicolo hanno toccato i livelli più bassi dell’ultimo quinquennio (-36% sul 2006, anno di massimo calo), il Rapporto sull’Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana, citato da Gardini, fa registrare che nel 2009 quasi nove cooperative su dieci hanno intrapreso un percorso di rinnovamento infrastrutturale, il 23,3% ha investito anche in terreni e fabbricati, il 15,6% nel miglioramento qualitativo del prodotto, l’8,5% in marketing e promozione, l’8,2% in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.

Altre risorse, ancora, sono state dedicate alla formazione, all’organizzazione, gestione e sistemi informativi e all’adeguamento delle reti di vendita. Il 50% degli investimenti, infine, è stato finanziato con capitali propri della cooperativa, il 35% facendo ricorso agli istituti di credito ed il 15% da finanziamenti pubblici, soprattutto con le risorse stanziate dallo Sviluppo rurale, Fondi regionali e dalle misure contenute nell’OCM Vino.
«Migliorare l’efficienza delle nostre strutture, rafforzarsi in dimensioni, patrimoni e capitali ma anche guardare ai mercati esteri con una sempre maggiore attenzione - prosegue Gardini - sono oggi le nostre priorità».
Nel 2010, infatti, se oltre il 55% dei vini delle cooperative venduti in Italia è transitato per la Grande Distribuzione Organizzata e poco meno dell’11% venduti attraverso gli spacci aziendali di vendita diretta, il 34% del fatturato delle cantine cooperative è stato realizzato all’estero.
Sul fronte internazionale infine il 74% delle cantine cooperative associate a Fedagri nello stesso anno ha esportato almeno una volta ed il 58% delle stesse esporta in modo abituale, con un incremento medio dei fatturati annui da export del 18% nel 2010 rispetto al 2009.