La Crisi affonda i giovani: 2,1 mln non lavorano nè studiano
Neet sono più che in UE. Il fenomeno preoccupa: Metà ci resta a lungo
ROMA - La crisi economica ha colpito duramente i giovani, non solo con un aumento dei disoccupati ma anche con la diffusione del fenomeno dei Neet, quelli che non lavorano nè studiano. In base al rapporto annuale Istat sul 2010, l'anno scorso «sono poco oltre 2,1 milioni (+134mila) i giovani fra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione». Una condizione preoccupante perchè «permane nel tempo: oltre la metà dei Neet resta tale per almeno due anni», e «più si rimane fuori dal circuito formativo o lavorativo tanto più è difficile rientrarvi».
L'incidenza del fenomeno Neet (giovani not in education, employment or training) continua a essere più diffusa tra le donne (il 24,9%), tra i residenti nel Mezzogiorno (30,9%) e tra i giovani con al più la licenza media (23,4%). Tuttavia l'aumento nel 2010 ha riguardato soprattutto i giovani del Nord-est, gli uomini e i diplomati, ma anche gli stranieri.
Il confronto europeo, aggiunge l'istituto di statistica, «mostra come nel 2009 la quota dei Neet in Italia (20,5%) sia significativamente superiore alla media europea (14,7%), e prossima solamente a quella spagnola (20,4%)». Il 65,5% dei Neet è inattivo, anche se solo la metà non cerca un impiego e non è disponibile a lavorare. I disoccupati rappresentano il 34,5% dei Neet, mentre nel Mezzogiorno circa il 30% è disoccupato e il 45% è comunque interessato a lavorare.
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