28 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Meno fisco e più lavoro

Sciopero generale, Camusso: Mi aspetto una grande risposta

Il leader della CGIL: «Serve una svolta contro il degrado», il segretario a Napoli

ROMA - Meno fisco e più lavoro. Sono le principali motivazioni che portano oggi in piazza la Cgil in occasione dello sciopero generale promosso dal sindacato guidato da Susanna Camusso. «Mi aspetto una grande risposta positiva» ha detto il segretario generale Cgil. «E' una scelta di responsabilità - ha aggiunto la Camusso - e serve ad indicare che bisogna cambiare la situazione, perché i dati della disoccupazione sono preoccupanti e serve una politica che parta da fisco e lavoro. Bisogna spostare la tassazione sulle rendite».

In oltre 100 piazze d'Italia la Cgil segnerà una nuova tappa della sua mobilitazione nei confronti di «un governo», dice una nota «che, a trentasei mesi dal suo insediamento, continua nella sua sola e unica operazione di galleggiamento che sta determinando un pericoloso arretramento del paese».

Uno sciopero, il quarto dall'insediamento nel 2008 del quarto governo Berlusconi, che sarà di otto ore per la gran parte delle categorie della Cgil con manifestazioni in programma in tutte le regioni e in tantissime province. Simbolico epicentro sarà la manifestazione (regionale) di Napoli che vedrà la presenza di Camusso.

Con lo sciopero la Cgil chiede «una svolta urgente che parta dalla difesa del lavoro dagli effetti ancora molto duri della crisi, dalle scelte depressive del governo e dall'attacco ai diritti e alle tutele». Ma oltre alla difesa la Cgil vuole rilanciare il tema del lavoro «promuovendo buona occupazione e nuove occasioni di impiego» insieme alla ricerca di «soluzioni positive alle troppe crisi industriali accumulate sui tavoli del Ministero dello Sviluppo economico». Sul fisco, inoltre, la Cgil reclama «un intervento di giustizia sociale che alleggerisca il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati» e che possa reperire «le risorse, necessarie per la crescita, accumulate nei grandi patrimoni, nelle rendite e nelle transazioni finanziarie».

«Degrado e declino», sono queste, secondo il sindacato, le parole che descrivono lo stato in cui versa il paese. «Per arginare e respingere il pericolo» il sindacato di Corso d'Italia, con lo sciopero, vuole lanciare «un messaggio di speranza che è anche un grande atto di responsabilità».