Corte dei Conti: Crescita lenta, perplessità su ipotesi di manovra
Si rischia di sovraccaricare di funzioni le misure di contrasto dell'evasione fiscale che diventano la principale fonte di gettito aggiuntivo
ROMA - L'Italia resta in una situazione di crescita «lenta» e «perplessità» desta l'ipotesi sulla manovra correttiva di 2,3 punti di Pil, da realizzarsi a partire dal 2013. Ad affermarlo Luigi Giampaolino, Presidente della Corte dei conti, davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato in audizione sul Def.
«In assenza di un più robusto traino proveniente dalle componenti estere, l'economia italiana resta priva di un importante fattore d'accelerazione, per superare la condizione di bassa crescita relativa in cui versa da ormai quindici anni - ha sottolineato Giampaolino - Gli andamenti della finanza pubblica sono a loro volta influenzati dal permanere di condizioni di crescita lenta, che riducono la dinamica del gettito e rendono più difficile sostenere i costi di un programma di riduzione della spesa pubblica».
A questo riguardo sono due, secondo la Corte dei Conti, gli elementi di «preoccupazione». In primo luogo, la correzione del disavanzo continua a fare affidamento sulla discesa programmatica della spesa in conto capitale, «elemento che sembra configgere con le esigenze di rafforzare le prospettive della crescita economica. In secondo luogo, si rischia di sovraccaricare di funzioni le misure di contrasto dell'evasione fiscale che, già ambiziose e pur condivisibili nel loro significato generale, diventano la principale fonte di gettito aggiuntivo nel prospettato contesto di bassa crescita».
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