18 aprile 2024
Aggiornato 03:00
I dati rilevano una diminuzione del 30%

Sacconi: il calo della cassa integrazione è la conferma che la ripresa c'è

Per Antonio Mastrapasqua (Inps) si tratta di una inversione di tendenza non episodica

ROMA - I dati diffusi dall'Inps sulle richieste di cassa integrazione guadagni da parte delle imprese «confermano» la ripresa dell'economia. Ad affermarlo il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, il quale aggiunge che le risorse disponibili per gli ammortizzatori sociali, «tarate peraltro sulle ipotesi peggiori, risultano ancor più sufficienti a garantire la protezione del reddito nell'anno in corso. Gli allarmismi - sottolinea il ministro - risultano così del tutto ingiustificati».

LE RISORSE PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI CI SONO - «I dati Inps sull'impiego degli ammortizzatori sociali - si legge in una nota - confermano la ripresa della produzione, anche se selettiva, e con essa l'aumento delle ore lavorate che riporta al lavoro innanzitutto i dipendenti costretti alla riduzione del tempo di lavoro. Gli ammortizzatori sociali hanno così consentito di mantenere molte persone collegate all'impresa e all'impresa stessa di mantenere inalterata la sua potenzialità produttiva con l'effetto di una tempestiva ripartenza quando si creano le condizioni di mercato».

MASTRAPASQUA (INPS»): SEGNALE IMPORTANTE DALLE IMPRESE - «E' un segnale importante che viene dalle imprese italiane - commenta il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua - una indicazione forte, che conferma quella che da ormai sei mesi ci viene dal mercato: le aziende chiedono sempre meno cassa integrazione nel suo complesso. Da tre mesi anche le richieste della cassa integrazione in deroga mostrano una decisa flessione. Da due anni guardiamo ai numeri della crisi, attraverso le richieste di cassa integrazione, oggi con lo stesso realismo dobbiamo registrare un'inversione di tendenza non episodica, continua e sempre più rilevante, che non può non farci ben sperare per il futuro produttivo del Paese».

BENE INDUSTRIA, ARTIGIANATO E COMMERCIO - Per i settori produttivi il calo più significativo riguarda l'industria e artigianato (-31,6% rispetto a dicembre 2010) e il commercio (-36%). L'industria segnala anche il crollo delle richieste di cigs (-44,2%) e deroga (-10%). A livello territoriale la diminuzione di richieste di cig è quasi equamente distribuita, con la punta per le regioni del Centro del Paese che hanno registrato una flessione nelle richieste dell'ordine del 45,6%.

A GENNAIO 60 MILIONI DI ORE CONTRO LE 80 DEL 2010 - Richieste di cassa integrazione in significativo calo a gennaio rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. La diminuzione è stata del 25,5% rispetto a gennaio 2010, quando vennero autorizzate 80,9 milioni di ore di cig. Su base mensile, a gennaio sono state chieste e autorizzate 60,3 milioni di ore di cassa integrazione, con un calo del -30,3% rispetto a dicembre 2010, quando sono state chieste 86,5 milioni di ore di cig. Queste le cifre rese note dall'Inps secondo cui «si tratta di un dato di forte evidenza che conferma clamorosamente una tendenza alla diminuzione della richiesta di cig in atto dal mese di giugno 2010».

INPS: FORTE TENDENZA ALLA DIMINUZIONE - Si tratta di una flessione generalizzata per tutti e tre gli istituti: -14,6% di richieste di cassa integrazione ordinaria (cigo) rispetto a dicembre; -44.9% per la cassa integrazione straordinaria (cigs); -16,8% per la cassa integrazione in deroga (cigd). La flessione è generalizzata anche rispetto al mese di gennaio 2010: 18,3 milioni di ore di cig il mese scorso, contro 35,8 milioni di ore nel gennaio 2010; 23,8 milioni di ore di cigs, contro 26,2 milioni nel gennaio dello scorso anno; 18,1 milioni di ore di cigd, contro i 18,8 milioni del gennaio 2010.