Italia: deficit-Pil 2010 al 5%, nel 2011 3,9%, 2012 3,1%
Il rigore di bilancio ha premiato i titoli di Stato, ma attenti alle entrate. Ripresa moderata, Pil 2010 +1%, 2011 +1,3%
ROMA - l'Italia è stata «premiata dalla disciplina di bilancio» seguita dal governo, afferma l'Ocse: con performance dei suoi titoli di Stato «relativamente migliori sul mercato rispetto ad altri paesi dell'Europa meridionale». L'esecutivo ha varato diverse misure volte a risanare i conti, sono «necessarie» secondo l'ente parigino che però, nel suo ultimo Economic Outlook mette in guardia dai rischi che deriverebbero da una crescita più debole del previsto: questo potrebbe minare le entrate fiscali e impedire al deficit di bilancio di rientrare sotto la soglia del 3 per cento del Pil entro il 2013. Al momento, dando per scontata la piena attuazione delle misure annunciate, l'ente parigino prevede che il deficit-Pil italiano dal 5,2 per cento del 2009 cali al 5 per cento sul 2010 e poi al 3,9 per cento nel 2011 e al 3,1 per cento nel 2012.
Sul debito pubblico è previsto che venga raggiunto un picco al 120 per cento del Pil nel 2012. «Sarà una sfida tenere la barra dritta su queste misure» di risanamento, afferma l'Ocse nella scheda dedicata alla penisola. Ma «i benefici dei provvedimenti già presi si sono visti nella relativa stabilità dei titoli di Stato italiani». Per garantire credibilità al percorso di risanamento vanno attuate «misure strutturali piuttosto che provvedimenti una tantum. In più, dice l'Ocse «andrebbero promosse riforme volte a rafforzare il potenziale di crescita di lungo termine dell'economia italiana».
Italia in «ripresa moderata», secondo l'Organizzazione per la cooperazione lo sviluppo economico: dopo aver subito «una delle peggiori recessioni di tutta l'Ocse» il bel Paese ha imboccato un sentiero di recupero che «dovrebbe in qualche misura rafforzarsi nei prossimi due anni». Nel suo ultimo rapporto semestrale di previsioni, l'Economic Outlook, sul 2010 l'ente parigino prevede un più 1 per cento del Pil italiano, cui seguirà un più 1,3 per cento nel 2011 e un più 1,6 per cento nel 2012. Dati che segnano una limatura al ribasso rispetto alle stime dell'edizione precedente: a maggio l'Ocse indicava più 1,1 per cento sul 2010 e più 1,5 per cento sul 2011.
La ripresa dell'Italia è trainata da export e investimenti, si legge nella scheda sulla penisola, laddove i consumi delle famiglie restano deboli, così come quelli della pubblica amministrazione date le ristrettezze di bilancio. La disoccupazione potrebbe aver raggiunto il picco, aggiunge l'Ocse: è stimata all'8,6 per cento quest'anno, all'8,5 per cento nel prossimo e all'8,3 per cento nel 2012. L'utilizzo della cassa integrazione ha consentito di evitare che aumentasse di più, ma restano «incognite» su cosa accadrà quando i cassaintegrati vedranno spirare il tempo limite.
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