19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Pubblico impiego

Scuola, graduatorie precari: 2 maestri su 3 risiedono al Sud

I dati ufficiali del MIUR per il 2009: in generale il 65% è meridionale. Età media 38 anni, l'83% sono donne

ROMA - Età media quasi di quarant'anni, quasi tutte donne e due aspiranti docenti su tre sono residenti al Sud: scorrendo l'«Osservatorio sulle graduatorie ad esaurimento», realizzato dal ministero dell'Istruzione sulla base dei dati ufficiali del 2009, sono queste le caratteristiche principali che caratterizzano i 247mila precari della scuola italiana. «I dati - spiega il direttore generale del Miur - confermano alcune caratteristiche strutturali che da tempo contraddistinguono le graduatorie: l'elevata età media degli iscritti (38 anni); l'alto grado di femminilizzazione della categoria (83% del totale); un interesse all'insegnamento proveniente principalmente dalle aree meridionali del paese (il 65% degli aspiranti risulta nato nelle regioni del sud)».

Più specificatamente, a proposito di quest'ultimo punto, il Miur ha rilevato che un aspirante docente su tre (36,4%) iscritto nelle graduatorie della scuola primaria del Nord è in realtà residente al Sud. Una tendenza confermata, seppure in modo ridotto, nelle regioni del centro dove i 'maestri' residenti al Sud presenti nelle liste di attesa riguardanti le scuole elementari sono il 28,6%.

Situazione analoga per i supplenti nelle scuola dell'infanzia: nel settentrione i docenti residenti al Sud sono il 28,2%, mentre nelle regioni centrali raggiungono il 30,1%. Meno evidente, invece, la presenza di aspiranti docenti nella scuola secondaria (medie e superiori) residenti nel meridione Significativa ma più ridotta, invece, è la presenza di professori meridionali iscritti nelle graduatorie della secondaria di I e di II grado al Nord e al Centro, che varia tra il 14% e il 17%.

I ogni caso la presenza di aspiranti docenti nelle graduatorie del Centro-Nord rimane legata alla nota scarsità di posti disponibili al sud: «nel meridione e nelle isole - si legge nel rapporto ministeriali - la quota di abilitati di 'antica presenza' raggiunge ancora oggi punte del 60%, confermando le più basse possibilità di assorbimento che la scuola può assicurare rispetto alle dimensioni del problema del precariato in queste aree».