24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
La manovra economica

Letta: sacrifici duri. Napolitano: equità

Il Capo dello Stato: «Siano prese decisioni responsabili». Bonaiuti: «Nessun condono edilizio e niente nuove tasse»

WASHINGTON - Sacrifici ma con equità e da tutti «senso di responsabilità» nell'interesse comune. Il dossier sulla crisi economica e internazionale, le fibrillazioni dei mercati e le sorti dell'euro sono fin dal primo giorno al centro della visita negli Stati Uniti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Domani pomeriggio il Capo dello Stato sarà ricevuto dal presidente americano Barack Obama e come ha spiegato lui stesso parlando con i giornalisti i «temi scottanti» delle difficoltà economiche dell'Europa saranno uno dei 'piatti forti' del colloquio. Il tema abbraccia l'Ue e ovviamente l'Italia alle prese, proprio in queste ore, con la manovra 2011-2012 che sarà varata domani sera dal Consiglio dei ministri.

L'APPELLO - L'attenzione sul tema dell'inquilino del Colle non è mai mancata - tanto che il presidente ha incontrato ben due volte nel giro di pochi giorni il ministro dell'Economia Giulio Tremonti - e oggi Napolitano ha lanciato un appello al senso di responsabilità da parte di tutti. Ne va, infatti, dell'interesse generale del Paese messo davanti a gravi difficoltà e all'urgenza di ridurre il debito pubblico, come ha ricordato proprio oggi lo stesso Fondo monetario internazionale paventando una vulnerabilità a possibili «capovolgimenti nell'atteggiamento del mercato».
«Le decisioni - ha osservato Napolitano rispondendo, in inglese, a una domanda dei giornalisti al termine della sua visita alla National Gallery of Art - devono essere prese responsabilmente dalla maggioranza» e la stessa responsabilità deve appartenere «alle forze di opposizione in Parlamento nel comune interesse» dell'Italia. Non significa, ovviamente, indicare all'opposizione la strada del voto a favore della manovra del governo ma l'appello del presidente è al confronto e alla condivisione delle scelte essenziali ed urgenti per il bene dell'Italia. Da una parte e dall'altra, insomma, si deve essere consapevoli che questo non è terreno né per uno strumentale scontro politico né per corse in avanti.

LETTA - Di certo, dice il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianni Letta, ci saranno «sacrifici molto pesanti, molto duri che siamo costretti a prendere, spero in maniera provvisoria, con una temporaneità anche già definita, per salvare il nostro Paese dal rischio Grecia». L'opposizione apprezza l'appello di Napolitano: il vice segretario del Pd Enrico Letta ci sarà «come sempre un atteggiamento di responsabilità rispetto agli interessi dell'Italia» e che sulla manovra «non c'è un giudizio pregiudiziale ma improntato a obiettivi di crescita, equità e rispetto delle regole». Del resto è l'ora dei sacrifici per tutta Europa. Apprezzamento per Napolitano anche da Idv, che però invita il Governo a fare chiarezza e, dice il portavoce Leoluca Orlando, a «venire in Parlamento».

EQUITÀ - Napolitano, che anche nei giorni scorsi ha auspicato scelte incisive da parte dell'Ue nell'ottica «di una più efficace integrazione», ha ripetuto oggi che «per una finanza pubblica più solida occorre ridurre il debito pubblico, cosa che implica sacrifici che devono essere fatti». Sacrifici «spero - ha aggiunto - equamente distribuiti tra la popolazione». Di tutto questo Napolitano parlerà domani con Obama molto attento e anche molto preoccupato dalle fibrillazioni dell'euro, dalle «decisioni non facili dei leader nazionali europei» e dalle difficoltà - e non si tratta solo della Grecia - delle economie europee. Napolitano darà un «contributo» rappresentando il punto di vista italiano e quello, molto apprezzato dall'amministrazione americana, di europeista della prima ora, convinto che «un'Ue più unita e più integrata» sia sempre un interlocutore fondamentale per gli Usa.

PD E IDV - L'opposizione attende di conoscere i dettagli della manovra, anche se si levano già voci critiche. «Basta con i balletti sulle cifre, Berlusconi dica la verità ai cittadini sulla portata della manovra, sulla situazione dei conti pubblici e dell'economia italiana», attacca Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera. «Per il bene del paese - dichiara invece il capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano - è necessario che la manovra finanziaria contenga un elevato tasso di equità sociale. Una manovra classicamente concentrata su redditi da lavoro, pensioni e stato sociale per le famiglie - aggiunge Damiano - significherebbe l'adozione di quelle ricette neo liberiste che ci hanno portati nell'attuale situazione di crisi. Sarebbe paradossale e incomprensibile per la maggioranza dei cittadini».