28 agosto 2025
Aggiornato 11:00
Editoriale

La ricetta Merkel: sacrifici e stabilità

«Tutti dovranno adottare misure di austerità e seguire il modello tedesco»

Una cosa è certa, la Germania è pronta a salvare la moneta unica ma ad un patto, che da ora in poi nell’Eurozona finisca l’era dei parigrado e cominci quella di Berlino direttore d’orchestra. Tutt’al più in tandem con Parigi.
Questo in estrema sintesi il messaggio inviato da Angela Merkel ai partner europei.

In una intervista in contemporanea rilasciata ai maggiori quotidiani il cancelliere tedesco ha detto chiaro e tondo che è cominciato il tempo dei sacrifici per tutti. Soprattutto per quei popoli che finora hanno goduto di condizioni particolarmente favorevoli alle quali non ha corrisposto una pari formazione di ricchezza.
Le cifre da questo punto di vista danno ragione alla Merkel.
Un parametro su tutti salta agli occhi: secondo i grafici Ocse sono i pensionati greci, con circa il 95 per cento del loro ultimo stipendio, quelli che ottengono il reddito più vicino alla loro ultima retribuzione da lavoratori attivi.
Poi viene, non a caso la Spagna, con l’81,2 per cento. Subito dopo c’è l’Austria con l’80,1 per cento e finalmente arriva l’Italia con il 67,9 per cento.
Le pensioni tedesche coprono solo il 43 per cento dell’ultimo salario.

«Questa cultura della solidità e della stabilità in Europa non è negoziabile. Solidarietà e solidità non sono divisibili», ha precisato Angela Merkel che ha anche annunciato intereventi decisi degli stati membri per mettere le briglie alla speculazione, a partire dall’alt ai derivati e all’imposizione di nuove regole per gli hedge fund.
L’economia- ha concluso il cancelliere tedesco- non si sostiene con tagli alle tasse o maggiori spese pubbliche, interventi che a lungo termine indeboliscono la forza del Paese, ma cercando «a tutti i costi» la solidità di lungo periodo, creando le basi per un«economia competitiva.
«No pain, no gain»: senza sacrifici niente guadagni. Insomma è necessario «rafforzare la capacità di competere dell«intera Europa», con stabilità e salari sotto controllo.