6 maggio 2024
Aggiornato 01:31
La crisi del debito

La Grecia paralizzata dallo sciopero

Dopo le manifestazioni dei dipendenti pubblici, oggi la discesa in campo della confederazione del settore privato

ATENE - Tutti i voli da e per la Grecia sono fermi dalla mezzanotte, uno degli effetti dello sciopero generale contro le severe misure di austerity imposte dal governo, per cui la comunità internazionale ha predisposto un piano di salvataggio per scongiurare la bancarotta. Pochi passeggeri, rimasti bloccati ad Atene, si sono messi in coda ansiosamente al banco informazioni del quasi deserto aeroporto internazionale della capitale, mentre altri si sono «accampati» sulle sedie all'interno del terminal.

Lo sciopero generale, giunto al secondo giorno per quanto riguarda i dipendenti pubblici, paralizzerà inoltre i trasporti ferroviari e via mare e di fatto bloccherà il settore pubblico della Grecia, mentre i sindacati sfileranno in corteo contro i tagli annunciati. Sono annunciati, ad Atene, due distinti cortei che prenderanno il via alle 9 ora locale, (le 10 in Italia). Gli impiegati statali, compresi docenti e operatori ospedalieri, hanno iniziato ieri la protesta che si protrarrà per 48 ore. Diversi voli interni delle compagnie greche Olympic Air e Aegean Airlines sono stati cancellati e la stessa sorte è toccata ai collegamenti coperti da Alitalia.

Oggi non ci saranno telegiornali in Grecia, e anche agli esercenti sono stati lanciati appelli a unirsi alla protesta. Le nuove misure economiche andranno a toccare profondamente i salari dei 750mila - secondo le stime - dipendenti del settore pubblico, ridurranno le pensioni e aumenteranno ulteriormente le tasse per i consumatori.
I tagli alla spesa sono stati annunciati domenica come precondizione per i prestiti di salvataggio dal Fondo monetario internazionale e dai altri quindici Paesi dell'Eurozona. Gli aiuti, «spalmati» su tre anni, rappresentano l'unica speranza per la Grecia di evitare la bancarotta, iniziando a far fronte alle prime scadenza a cominciare dagli 8,5 miliardi di euro di titoli di debito che giungono scadenza il 19 maggio.

La bancarotta sarebbe un colpo durissimo per l'euro e infliggerebbe perdite pesantissime agli istituti di credito in Francia e Germania, esposte con bond greci. Il piano di salvataggio vuole rassicurare i mercati che la Grecia resterà in sella e prevenire in questo modo che una crisi del debito si diffonda, con un effetto contagio, a Paesi finanziariamente non forti, come Spagna e Portogallo.