5 maggio 2024
Aggiornato 23:31
La crisi del debito

Il dramma greco affonda borse e zavorra l'euro

Timori di contagio, Spagna nel mirino. Azzerati i guadagni da inizio anno. Berlino: «Aiuti potrebbero non bastare». Atene -6,6%, Milano -4,7%. Euro sotto 1,30. Azzerati i guadagni da inizio anno. Atene -6,6%, Milano -4,7%. Euro sotto 1,30

MILANO - L'Europa è nuovamente nella morsa delle tensioni di mercato. Ieri le Borse sono tornate a calare pesantemente, assieme all'euro mentre si riaffacciano i timori sui dissesti di bilancio della Grecia e degli altri paesi dell'Unione monetaria con i deficit più accentuati. Le principali piazze europee hanno bruciato 140 miliardi di euro in capitalizzazione. Hanno guidato il crollo la borsa di Atene, con un meno 6,6%, e Madrid con un meno 5,4%.

Spagna, Portogallo e Irlanda, gli «anelli deboli» tornano a diventare facile bersaglio di spirali ribassiste e questo si ripercuote sulla divisa comune, finita sotto 1,31 dollari e si avvicina a 1,30, a nuovi minimi da un anno. In Grecia la Borsa è tornata a crollare, meno 6,68 per cento nella prima giornata delle nuove proteste sindacali contro le dure misure di austerità decise dal governo in cambio degli aiuti di Unione europea e Fondo monetario internazionale. Proteste che oggi proseguiranno allargandosi con lo sciopero generale. Pesantissime anche le Borse di Madrid, meno 5,47 per cento e di Lisbona, meno 4,67 per cento. A Milano il Ftse Mib ha accusato un meno 4,70 per cento. A Londra il Ftse100 ha perso il 2,56% mentre a Francoforte il Dax ha lasciato sul terreno il 2,6%. Più pesante Parigi, con il Cac40 in arretramento del 3,64%.

L'Unione europea sta cercando di allestire in fretta la zattera di salvataggio da 110 miliardi di euro, con il contributo dell'Fmi, a favore della penisola ellenica. E Atene cerca di fare altrettanto suoi suoi impegni anti deficit, calendarizzato per giovedì il voto del Parlamento sulla manovra correttiva supplementare, 30 miliardi di euro prevalentemente di tagli alla spesa sui prossimi due anni.

Ma intanto ieri anche la Spagna è finita sotto le pressioni dei mercati, mentre si diffondevano timori di possibili nuovi declassamenti di rating da parte delle agenzie, dopo quello effettuato la scorsa settimana da Standard & Poor's. Tanto che tutte e tre le maggiori agenzie - S&P, Moody's e Fitch - hanno smentito di apprestarsi a fare manovre simili. Il premier José Luis Zapatero ha respinto categoricamente l'idea di un contagio della crisi greca. Anche più catastrofiche altre voci che circolavano tra le sale di trading. A quanto racconta Yves Marcais, operatore di Global Equities tra queste anche un 'rumor' secondo cui la Spagna avrebbe bisogno di 280 miliardi di euro e che li potrebbe chiedere all'Fmi. Questa ipotesi è stata comunque categoricamente smentita da Zapatero nonchè dal Fondo Monetario che, con una nota ufficiale, l'ha definita senza «alcun fondamento».

L'euro finisce a nuovi minimi da un anno a questa parte, scendendo temporaneamente anche sotto quota 1,30 sul dollaro, ai minimi da 12 mesi. Secondo gli analisti restano forti diffidenze tra gli investitori sui durissimi piani di risanamento dei conti accettati da Atene in contropartita per gli aiuti di Ue e Fmi. Manovre tutt'altro che facili dovranno essere efficacemente attuate anche da Spagna, Irlanda e Portogallo e i mercati rischiano di non calmarsi fino a quando non vedranno concreti segnali sulla loro efficacia. Potrebbero volerci mesi.

Berlino: «Fondi potrebbero non bastare» - Non hanno aiutato poi le dichiarazioni del ministro dell'Economia della Germania, Rainer Bruederle, secondo cui i 110 miliardi di euro non coprirebbero tutto il fabbisogno della Grecia sui prossimi tre anni, e tantomeno le resistenze a stanziare aiuti mostrate ieri dalla Slovacchia. Parigi ha chiuso in calo del 3,64 per cento, Francoforte del 2,6 per cento, Londra meno 2,56 per cento. Le flessioni dell'Ue si sono trascinate dietro Wall Street, dove il Dow Jones ha chiuso perdendo il 2,02 per cento.

I questo contesto di alta tensione, giovedì, mentre il parlamento greco sarà chiamato a varare il draconiano piano anti deficit, tornerà a riunirsi il Consiglio direttivo della Banca centrale europea. In trasferta proprio nella capitale di uno degli anelli deboli dell'area: Lisbona. L'istituzione monetaria si è appena affiancata agli interventi dell'Ue esentando i titoli di Stato della Grecia dai requisiti minimi di rating necessari per poterli utilizzare come garanzia nelle sue aste di rifinanziamento a favore delle banche. Allo stesso tempo la Spagna dovrà effettuare una delicatissima asta di bond, da cui conta di raccogliere circa 3 miliardi di euro. Intanto dalla Germania il ministro delle finanze, Wolfgang Schaeuble ha annunciato che le banche tedesche daranno un loro contributo, non quantificato, ai sostegni verso la Grecia. Ma allo stesso tempo ha avvertito Atene: deve rispettare rigorosamente il piano di risanamento dei conti, altrimenti gli aiuti verranno bloccati.