BRI: le tensioni in Grecia sono un campanello d'allarme
La ripresa delle Borse si arresta per i segnali di strette politiche di bilancio
BASILEA - Rappresentano un campanello d'allarme le «repentine pressioni» del mercato innescate dal dissesto dei conti della Grecia e da altri fattori di incertezza sull'economia internazionale, come la solidità della ripresa: sono un «monito contro i rischi derivanti da situazioni prolungate di disavanzo di bilancio».
Lo afferma la Banca dei regolamenti internazionali, nel suo ultimo rapporti trimestrale sui settori di banche e finanza. In generale le Borse accusano battute d'arresto nella prospettiva delle necessarie manovre restrittive, che verranno operate con le exit strategies dalle politiche di bilancio espansive finora seguite per superare la recessione economica.
«Le interpretazioni date dal mercato alle iniziative e ai progetti di normalizzazione delle politiche fortemente espansive in atto sembrano aver esacerbato l'avversione al rischio degli investitori», rileva l'istituzione che ha sede a Basilea, in Svizzera.
Le Borse mondiali «hanno perso terreno a seguito della decisione delle autorità cinesi di innalzare la riserva obbligatoria per le grandi banche. Inoltre, i rendimenti obbligazionari sono aumentati e i corsi azionari calati dopo che la Federal Reserve statunitense ha annunciato un innalzamento inatteso del tasso di sconto».
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