26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
La «crisi» dei conti pubblici

«La Grecia non ha tempo da perdere, ora le riforme»

Lo ha annunciato il Ministro delle Finanze «Dalla prossima settimana si lavora al nuovo sistema fiscale contro la crisi»

ATENE - Il governo greco accelererà le riforme del fisco e della finanza pubblica per arrestare la gravissima crisi economica che ha colpito il Paese. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze George Papacostantinou che, in un discorso pubblico tenuto oggi ad Atene ha più volte segnalato l'imminenza di decisioni importanti. «La più grande sfida per il Governo - ha detto - è quella di riacquistare credibilità. Le nostre iniziative saranno più veloci e dinamiche. Non possiamo permetterci il lusso di attendere. Accelereremo tutto, lo dobbiamo ai cittadini greci».

RIFORMA FISCALE - Papacostantinou ha specificato che dalla prossima settimana cominceranno i contatti per costruire un sistema fiscale più efficace ed equo mentre, a partire dal 2010 verrà intrapresa un'analisi della spesa pubblica con l'assistenza di società di certificazione internazionali.
Quest'anno - ha detto il ministro secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg - chiuderà con un debito di 300 miliardi di euro e «dobbiamo arrestare la sua dinamica all'aumento», ha detto. E il programma di stabilità che il governo presenterà a gennaio - ha aggiunto - dovrà comunque includere un piano per la «graduale riduzione» del debito pubblico greco.

PROBLEMA TITOLI PUBBLICI - Le parole di Papacostantinou giungono dopo che, lo scorso 9 dicembre, le quotazioni dei titoli pubblici greci hanno toccato il loro livello minimo da sette mesi e il mercato borsistico nazionale è crollato a seguito del declassamento del rating della Grecia da parte dell'agenzia Fitch al livello BBB+. Una decisione, quest'ultima, motivata con gli sforzi insufficienti da parte del governo guidato dal leader socialista George Papandreou, insediatosi da appena due mesi, per ridurre un deficit pubblico che oramai ha raggiunto il 12,7% del prodotto interno lordo, il più alto dell'Unione europea. Un giorno prima anche Standard & Poor's aveva messo sotto sorveglianza, per un possibile declassamento, il suo rating A- sul paese ellenico.