19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Economia. Crisi economica

Confindustria: Ripresa lenta e insidiosa, Pil 2010 a +0,8%

Quest'anno -4,8%. «Le conseguenze si faranno sentire a lungo»

ROMA - L'economia italiana sta uscendo dalla recessione ma la ripresa «sarà lenta e lunga, e perciò insidiosa». Lo prevede il centro studi di Confindustria (Csc), secondo cui siamo «fuori dalla recessione, ma ancora in pieno dentro le conseguenze della crisi». Nel 2009 il Pil dovrebbe segnare un calo del 4,8%, mentre l'anno prossimo ci sarà un +0,8%.

Previsioni riviste leggermente al rialzo rispetto al -4,9% e al +0,7% indicati a giugno, ma che restano comunque più ottimistiche rispetto alle stime diffuse dal governo nel Dpef (-5,2% quest'anno e +0,5% il prossimo). «Anche se la recessione è ormai alle spalle - afferma il Csc negli 'Scenari economici' - le conseguenze della più grave crisi degli ultimi 80 anni si faranno sentire a lungo. Si profilano anni per recuperare i livelli di produzione toccati nel 2007 e in alcuni settori ciò potrebbe non avvenire mai».

PIL - L'andamento del Pil - secondo viale dell'Astronomia - segnerà «modesti incrementi» nel secondo semestre dell'anno (+0,4% sul primo), per chiudere il 2009 a -4,8%, perdita «ormai acquisita con le dinamiche già osservate». In particolare, l'export trainerà l'economia italiana fuori dalla recessione (+4,1% nel 2010 e -17,3% quest'anno), grazie al parziale rimbalzo del commercio mondiale (+9,1% in volume, dopo il crollo del 14,4% quest'anno), perchè «il dinamismo dei paesi emergenti sarà affiancato dalla ripresa di quelli avanzati». Tuttavia, «il recupero degli investimenti sarà modesto: +1,5% nel 2010, ottenuto in parte con gli incentivi governativi, da confrontare con la contrazione cumulata del 15,7% nel biennio precedente».

CONSUMI - I consumi, poi, l'anno prossimo aumenteranno dello 0,7% (-1,7% quest'anno), «sostenuti dalla maggior fiducia, mentre l'ulteriore progresso delle retribuzioni reali per addetto (+0,4%) sarà più che compensato nei redditi delle famiglie da una nuova contrazione dell'occupazione (-1,4% calcolata sulle unità di lavoro, che segue il -2,8% del 2009)».

OCCUPAZIONE - La disoccupazione, quindi, lieviterà quest'anno all'8,3% (nel 2008 era al 6,7%), schizzando poi al 9,5% l'anno prossimo, valore massimo dal 2000.

INFLAZIONE - La dinamica dei prezzi al consumo resterà molto bassa: l'inflazione sarà all'1,3% nel 2010, dopo lo 0,7% di quest'anno.

CONTI PUBBLICI - Il deficit pubblico rimarrà al 5% del Pil anche nel 2010 (quest'anno -5,2%), mentre il debito salirà al 117,8% dal 114,8% raggiunto quest'anno.

ANALISI - «La strada del recupero dei livelli di attività passati - evidenzia il Csc - rimane, soprattutto per l'Eurozona, fitta di ostacoli che ne freneranno lo slancio». Il principale resta la difficoltà di ottenere credito, ma c'è anche il ridimensionamento del prezzo delle abitazioni, la necessità delle famiglie americane di abbattere il debito e ripristinare un più appropriato tasso di risparmio, il quadro precario delle economie dell'Est Europa. Questi elementi «tracciano una traiettoria sottile, a filo di rasoio, per il ritorno alla crescita. Errori nelle politiche economiche, per esempio sulle scelte dei tempi e dei modi di ritiro degli stimoli espansivi o sull'apertura del commercio internazionale, ricaccerebbero l'economia globale verso una nuova fase recessiva».