2 maggio 2024
Aggiornato 10:30
Soddisfazione del presidente di Agriturist (Confagricoltura), Vittoria Brancaccio

115 in Italia le DOP con la castagna di Vallerano

“Un altro tassello di territorio italiano proposto al turismo attraverso le specialità dell’agricoltura e dell’enogastronomia”

L’Unione Europea ha recentemente portato a termine l’istruttoria di attribuzione del marchio della Denominazione d’Origine Protetta della Castagna di Vallerano DOP che è quindi il 115° prodotto agroalimentare italiano ad essere iscritto nel registro comunitario che certifica le migliori specialità dell’agricoltura europea.

«La Castagna di Vallerano - dichiara il presidente di Agriturist (Confagricoltura), Vittoria Brancaccio - porta a 177 i tasselli di territorio italiano proposti al turismo attraverso le specialità dell’agricoltura e dell’enogastronomia. Non si tratta soltanto di portare a tavola il gusto delle tipicità locali, ma anche di far alzare da tavola il consumatore con la curiosità di visitare i luoghi da cui provengono tanti preziosi prodotti agroalimentari. Magari ospite di un agriturismo, dove assaggiare le ricette tradizionali preparate con le specialità locali, è poi far la spesa direttamente dall’agricoltore».

L’Italia è di gran lunga il paese europeo che ha ottenuto il maggior numero di riconoscimenti per l’origine e la qualità dei propri prodotti agricoli. Sommando i riconoscimenti DOP con quelli IGP (Indicazione Geografica Protetta) arriviamo a 177, seguiti dalla Francia che ne ha ottenuti 163 e dalla Spagna a quota 122. Se guardiamo ai soli DOP (il riconoscimento attribuito ai prodotti il cui ciclo produttivo è tutto realizzato nel luogo di origine), il vantaggio sui più diretti concorrenti è ancora più rilavante: Italia 115, Francia 76, Spagna 72. Complessivamente i marchi DOP e IGP assegnati in Europa sono 833.

Vallerano è un comune di 2500 abitanti della provincia di Viterbo, a 390 metri sul livello del mare, dove si coltivano soprattutto nocciole (678 ettari) e castagne (625 ettari). La rocca, edificata in epoca etrusca, di cui ancora restano tracce visibili, risale al 1000 a.C. Nel 300 a.C. passò sotto il dominio di Roma, poi, con alterne vicende, della Chiesa, di Viterbo, e di nobili famiglie del luogo (Farnese, Borgia, Orsini). Il turista può visitare, nel borgo medievale e nei dintorni, antiche tombe etrusche, eremi benedettini, chiese di notevole pregio artistico. E può partecipare, in ottobre, alla Sagra della Castagna, dedicata appunto al prodotto agricolo più rappresentativo della zona.

La Castagna di Vallerano DOP si produce esclusivamente nel territorio del comune di Vallerano e proviene da piante appartenenti alla specie Castanea sativa Miller dalla quale, nel tempo, sono stati selezionati ecotipi locali; la raccolta si svolge, a seconda dell’andamento climatico stagionale, fra il 20 settembre e il 10 novembre. Le prime testimonianze scritte della coltivazione della Castagna di Vallerano risalgono al 1500, ma le grotte di tufo destinate alla conservazione delle castagne e i «radicci» (piccoli edifici destinati alla essiccazione delle castagne) sparsi nei boschi, fanno ritenere che l’economia e l’alimentazione legata a questo prodotto risalga molto più indietro nel tempo.

La Castagna di Vallerano DOP è l’ottava denominazione riconosciuta a prodotti della castanicoltura, dopo le castagne di Cuneo (IGP), Monte Amiata (IGP) e Montella (IGP), e i marroni di Mugello (IGP), Castel del Rio (IGP), Roccadaspide (IGP) e San Zeno (DOP).

Nel prossimo autunno, dunque, una nuova meta per gustare profumate caldarroste dopo salutari escursioni nei boschi che circondano i paesi «della castagna».