28 aprile 2024
Aggiornato 12:30

Industria: produzione a picco: -23,7%. Scajola: dati vecchi

Dato peggiore dal 1990. Auto -42%

ROMA - Non si arresta il calo della produzione industriale. A febbraio il dato ha fatto registrare una nuova brusca flessione, -23,7%, su base annua. Il peggiore, rileva l'Istat, dal 1990 da quando è iniziata la serie storica. Nel confronto tendenziale relativo al periodo gennaio-febbraio, l'indice è diminuito del 23,3%. Non va meglio se si guarda all'indice a parità di giorni lavorati: la diminuzione tendenziale è del 20,7% (nei primi due mesi -19,2%). Calo del 3,5% su base mensile. Ad incidere in maniera pesante il rallentamento della produzione industriale nel settore dell'auto, che ha segnato un -42% anche se a gennaio il dato era stato ancora più sconfortante -54,7%. Ma se i sindacati si dicono preoccupati, invita a non drammatizzare il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola che parla di dati ormai vecchi. I segnali positivi, dice, arriveranno a maggio grazie agli incentivi ai settori in crisi.

Ritornando ai dati, le variazioni con segno meno riguardano tutti i settori di attività economica. I cali più marcati, guardando all'indice corretto per giorni lavorati, hanno riguardato la metallurgia e i prodotti in metallo (-34,5%), i mezzi di trasporto (-32,5%), la gomma, materie plastiche e minerali non metalliferi (-28,3%). Nel confronto dei primi due mesi del 2009 e il corrispondente periodo del 2008, spiega l'Istat, le diminuzioni maggiori hanno riguardato: mezzi di trasporto (31,4%), metallurgia e prodotti in metallo (-28,6%), gomma, materie plastiche e minerali non metalliferi (-26,5%).

Tuttavia per Scajola bisogna guardare agli affetti positivi che arriveranno nei prossimi mesi: «I dati della produzione industriale si riferiscono a febbraio e quindi sono vecchi. Dobbiamo smetterla - dice il ministro - di commentare dati vecchi». Con il dl incentivi ci saranno «dati molto positivi, esplicati a marzo. Una crescita forte del settore auto, una ancora più forte per i motocicli e meno forte per gli elettrodomestici». Questi «sono dati significativi che incideranno sul complesso della produzione industriale di maggio».

Preoccupati invece i sindacati, come sottolinea Gianni Rinaldini della Fiom. «Da tempo - commenta il sindacalista - abbiamo denunciato che stiamo dentro una situazione drammatica anche dal punto di vista sociale». Per il munero uno della Uilm, Antonino Regazzi «il fondo non lo abbiamo ancora toccato, ma lo toccheremo nei prossimi mesi con conseguenze negative sull'occupazione». Per questo Regazzi chiede di allungare «a 24 mesi» la cassa integrazione: bisogna farlo almeno per adesso, poi vedremo se è sufficiente».