22 marzo 2025
Aggiornato 10:00

Quote latte: ora tutti esultano ma il testo è quello sostenuto da Coldiretti

Zani: «La piazza ci ha fatto perdere del tempo ed anche i finanzia-menti del fondo di solidarietà, che arriveranno con forte ritardo»

MANTOVA - Mentre la vicenda nuove quote latte si conclude con il maxiemendamento approvato dal senato, Coldiretti fa rilevare che resta ancora aperto il capitolo del fondo di solidarietà nazionale, lo strumento per consentire le assicurazioni agevolate contro le avversità atmosferiche. «Le manifestazioni di piazza – fa rilevare il presidente della Coldiretti virgiliana, Gianluigi Zani – hanno impedito al decreto sulle quote di essere approvato come tale e quindi sono saltati i finanziamenti per le assicurazioni. Contiamo che ora possano essere reintegrati ma siamo già troppo in ritardo».

Il maxiemendamento al decreto anticrisi contiene un testo praticamente identico a quello approvato dal senato, sul quale «Coldiretti - fa notare Zani - ha meticolosamente lavorato nei rapporti con le competenti commissioni per migliorarlo e renderlo accettabile. Nessuna delle proposte maldestramente sostenute dalla piazza sono state accolte. Vi sono invece comprese tutte le richieste che avevamo posto come obbiettivo minimo, a cominciare dalle risorse per finanziare il fondo da destinare a chi si è indebitato per acquistare quote».

Secondo la Coldiretti, si sarebbe potuto far prima e meglio «se avesse prevalso in tutti quel senso di responsabilità a cui sempre abbiamo fatto appello e che è volutamente mancato in chi ha preferito la demagogia, dalla quale sono venuti solo danni. E’ chiaro – aggiunge Zani - che, al di la dei contenuti, l’obbiettivo di alcuni era quello di confondere le acque e mandare tutto all’aria. La vicenda quote latte è stata utilizzata come un pretesto per alzare una cortina fumogena che distraesse l’attenzione dalla vera emergenza che intanto stava drammaticamente maturando nelle nostre stalle, ovvero il crollo del prezzo del latte. Resta perciò l’amarezza di fondo – conclude il presidente di Coldiretti – di constatare quanto, in tutta questa vicenda, sia stato possibile, da parte di alcune autorevoli rappresentanze di interessi, strumentalizzare una parte di allevatori che, seppur minoritaria, meritava un rispetto e una considerazione diversi. Alla fine, tutti hanno esultato, senza che si capisca bene il perché».