4 maggio 2024
Aggiornato 18:00

Succhi senza frutta, Confagricoltura: difendiamo la legge 286

«Inserire l’educazione al consumo nei programmi scolastici»

ROMA - Confagricoltura considera profondamente errato il disegno di legge comunitaria 2008 che, all’articolo 21, abroga l’articolo 1 della legge n. 286 del 3 aprile 1961 che vieta di colorare le bevande che richiamano il gusto e l’aroma fondamentale degli agrumi senza contenerne almeno il 12%.
«Il disegno di legge approvato al Senato – commenta Confagricoltura - rischia di generare ulteriore confusione in un mercato già invaso da ogni sorta di bevande di fantasia, dai nomi e dai colori improbabili, e con contenuti di frutta infinitesimali».

L’abrogazione dell’articolo 1 consentirà di vendere bevande che presentano il colore dell’aranciata ma che non contengono affatto arance. È un passo indietro notevole nella regolamentazione del mercato dei succhi di frutta.

Confagricoltura ricorda, però, che anche se è importante vincere battaglie contro questo tipo di iniziative, la guerra si vince sul piano dell’educazione alimentare.

Formare i ragazzi sulle proprietà della frutta e della verdura, insegnare a leggere una etichetta e mettere a conoscenza i giovani dei rischi di una cattiva alimentazione è un dovere di qualsiasi governo di un Paese civile. A tal proposito, Confagricoltura ricorda che le bevande che richiamano il gusto, il nome e/o l’immagine di un frutto devono riportare in etichetta la percentuale di frutta contenuta.

«Difendiamo la legge 286 – dice l’Organizzazione agricola - ma educhiamo i ragazzi di tutte le scuole. Inserire nei programmi scolastici l’educazione al consumo sarebbe il vero passo in avanti che ci consentirebbe di affrontare con maggior serenità argomenti delicati come questo».