28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
Necessaria una grande manifestazione nazionale

Politi invita ad ulteriori proteste comuni sul territorio

Basta alle promesse mancate e agli impegni presi e mai concretizzati da parte del Governo

«Chiediamo a tutte le organizzazioni agricole e cooperative, e in particolare alla Confagricoltura, che condividono con noi la protesta degli agricoltori nei confronti dei gravi problemi che attanagliano il settore, di promuovere ulteriori iniziative comuni sul territorio, non escludendo la necessità di organizzare una grande manifestazione nazionale se nelle prossime settimane non saranno prese decisioni positive sui punti irrinunciabili al centro della mobilitazione sindacale di questi giorni per denunciare la drammatica situazione che stanno vivendo le imprese agricole italiane».

Il vibrante appello è stato lanciato oggi, a Roma, dal presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi a conclusione della grande «convention» che ha visto la costituzione dei Gruppi di interesse economico alla quale hanno partecipato, al Palazzo dei Congressi dell’Eur, oltre mille agricoltori e dirigenti dell’Organizzazione.

«L’agricoltura -ha detto Politi- sta attraversando una delle fasi più difficili degli ultimi trent’anni. Ci sono questioni drammatiche che non hanno avuto risposte: dai pesanti costi produttivi ai gravosi oneri contributivi e burocratici, all’inaccettabile decreto legge sulle quote latte, che il Parlamento deve assolutamente modificare e non come ha fatto la commissione Agricoltura del Senato, i cui emendamenti non rispondono né alle richieste degli allevatori né alle indicazioni delle Regioni. Non solo. Resta aperto il problema del mancato rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali».

«Lo scenario è estremamente grave, per questo motivo -ha rilevato il presidente della Cia- occorre dare forza e voce al mondo agricolo italiano. Da qui l’invito che rivolgiamo alle altre organizzazioni. Occorre fare fronte comune contro una crisi che rischia di precipitare pericolosamente. Dobbiamo, con chi condivide le nostre motivazioni di protesta, e parlo soprattutto della Confagricoltura, proseguire con determinazione nella mobilitazione mettendo anche in calendario una grande iniziativa nazionale degli agricoltori italiani, se non arriveranno risposte valide alle nostre richieste».

«Siamo, infatti, stanchi delle mancate promesse -ha concluso Politi- e degli impegni presi e mai concretizzati da parte del Governo. Scendiamo in piazza in modo civile e democratico e denunciamo a tutti una situazione, quella agricola, che corre il pericolo di subire un vero e proprio tracollo».