28 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Sciopero CGIL

Idv aderisce sciopero di FIOM e di FP CGIL

Per essere al fianco dei lavoratori e di tutti coloro che pagano sulla propria pelle le scelte economiche e sociali sbagliate del Governo

Lo sciopero del 13 febbraio dei metalmeccanici e gli statali della CGIL ha al centro due punti essenziali. Il primo è la politica economica e sociale del governo, del tutto inadeguata ad affrontare i gravissimi problemi che la crisi economica rovescia sul mondo del lavoro. Il secondo è l'accordo sul nuovo assetto contrattuale non sottoscritto dalla CGIL.
Il momento che attraversa l'industria italiana e quella metalmeccanica in particolare è veramente terribile. La cassa integrazione in un solo anno è aumentata di quasi il 1000% e molti lavoratori delle imprese minori dell'appalto e tutti quelli che sono precari non possono usufruire neppure di questo tipo di ammortizzatore sociale. Solo alla Fiat 5.000 precari sono stati lasciati a casa.

Oggi la CIG discrimina i lavoratori tra quelli delle grandi e delle piccole imprese, tra i diversi settori di attività. Anche il livello dell'integrazione salariale non è pari a quello che si dice. Infatti la retribuzione reale dei lavoratori, oggi, ingloba in modo strutturale alcune voci, come lo straordinario e gli elementi distinti di retribuzione legati agli obiettivi produttivi, che non vengono coperta dalla cassa integrazione. La retribuzione reale di un lavoratore in cassa integrazione spesso non è pari al 80% della retribuzione ma solo al 50-60% di questa.

Lo sciopero del 13 febbraio reclama una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali per semplificarli ed estenderli senza discriminazioni e per aumentare il loro finanziamento,in modo da adeguarlo alla gravità della crisi che è solo agli inizi.
Nel pubblico impiego la piaga più grave è quella del progressivo allargamento del lavoro precario e la mancanza di risorse per il contratto. II lavoratori precari del pubblico impiego saranno 70 mila a luglio di quest'anno, 120 mila nel 2010 e 200 mila nel 2011. Sul contratto c'è il rischio di piattaforme separate tra CGIL, CISL e UIL, se CISL e UIL proporranno di applicare l'accordo del 31 ottobre del 2008 sulla riforma della contrattazione al quale non aderì la CGIL.

L'Italia dei Valori, per parte sua, è convinta che gli accordi separati vincolano solo gli aderenti alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali firmatarie delle intese e non possono essere considerati, come si usa dire,erga omnes. Per avere validità generale gli accordi ed i contratti separati devono essere convalidati per mezzo del referendum tra tutti i lavoratori interessati. Solo la libera consultazione dei lavoratori può risolvere le controversie insorte tra le organizzazioni sindacali. Questa scelta rafforza sia la democrazia sindacale che il prestigio delle confederazioni. E' necessario un intervento legislativo che fissi i principi della democrazia sindacale e stabilisca il vincolo dell'approvazione degli accordi e dei contratti attraverso un referendum tra i lavoratori per dare a questi una validità generale.

L'Italia dei Valori aderisce, quindi, allo sciopero indetto per venerdì 13 febbraio dagli statali e dai metalmeccanici della CGIL per essere al fianco dei lavoratori e di tutti coloro che pagano sulla propria pelle le scelte economiche e sociali sbagliate del Governo. Ci impegniamo per ottenere dal Governo risorse adeguate e norme non discriminatorie per gli ammortizzatori sociali, fondi per il contratto degli statali e mezzi per ridurre l'area del lavoro precario.
Il primo articolo della Costituzione, che fonda la Repubblica Italiana sul lavoro, dovrebbe essere messo in testa all'agenda politica. Il Governo, invece, pensa solo agli interessi di pochi, ignorando le istanze sociali. E' forte con i deboli, debole con i forti.