27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Sicurezza alimentare

L’EFSA identifica i fattori di rischio di salmonellosi negli allevamenti di tacchini dell’UE

La task force dell’EFSA per la raccolta dati sulle zoonosi ha pubblicato oggi un’analisi dei fattori di rischio di Salmonella negli allevamenti di tacchini dell’Unione europea

La task force dell’EFSA per la raccolta dati sulle zoonosi ha pubblicato oggi un’analisi dei fattori di rischio di Salmonella negli allevamenti di tacchini dell’Unione europea. Il documento costituirà la base scientifica per la definizione, da parte degli Stati membri, delle misure di controllo più adatte a raggiungere il nuovo obiettivo fissato dalla Commissione europea in materia di riduzione della Salmonella[1] .

La relazione, che reca il titolo «Part B - Factors related to Salmonella prevalence in turkey flocks» (Parte B - Fattori collegati alla diffusione di Salmonella negli allevamenti di tacchini), sottolinea che, nel caso di tacchini allevati per il consumo umano, nelle aziende con un elevato numero di capi, sussiste un rischio maggiore d’infezione da Salmonella nelle aziende con un elevato numero di capi.

Anche gli allevamenti di tacchini all’aperto, compresi quelli di tacchini biologici, sono più soggetti alla salmonellosi rispetto agli allevamenti al coperto. Anche allevare tacchini da ingrasso assieme a tacchini da riproduzione aumenta il rischio d’infezione. Si osserva inoltre un contagio negli allevamenti di tacchini da ingrasso più frequentemente tra ottobre e dicembre, ovvero in corrispondenza dei periodi durante i quali, in molti paesi, si registrano i picchi produttivi. Si è visto che la vaccinazione svolge un ruolo preventivo nei confronti della diffusione di salmonellosi negli allevamenti.

Gli allevamenti di tacchini da riproduzione risultati positivi alla Salmonella erano concentrati in soli 6 Stati membri; e le modalità d’infezione rispecchiano fedelmente le caratteristiche di allevamento in uso in quegli Stati.

La distribuzione generale dei vari tipi di Salmonella negli allevamenti di tacchini presenta modalità diverse rispetto ai casi di salmonellosi umana. Ciò può implicare che il ruolo del tacchino quale fonte di salmonellosi umana è più limitato rispetto ad altre specie di pollame quali galline ovaiole e polli da carne. Tuttavia la task force ha sottolineato che l’infettività di alcuni tipi di Salmonella che colpiscono i tacchini è dimostrata e che il rischio per l’uomo non va trascurato.

Infine, la task force dell’EFSA ha concluso che alcuni fattori di rischio variano considerevolmente da un paese all’altro e ha raccomandato agli Stati membri di condurre una dettagliata analisi dei fattori di rischio a livello nazionale, per identificare gli specifici fattori di rischio di salmonellosi per i loro allevamenti di tacchini.

La relazione fa seguito alla Parte A[2] sulla diffusione di Salmonella negli allevamenti di tacchini pubblicata nel maggio scorso, che ha fornito alla Commissione europea i dati necessari per fissare nuovi limiti per la presenza massima di Salmonella negli allevamenti di tacchini degli Stati membri.

See the report «Parte B - Fattori collegati alla diffusione di Salmonella negli allevamenti di tacchini»

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[1] Regolamento (CE) n. 584/2008 della Commissione
[2] Relazione della task force per la raccolta dati sulle zoonosi sull’analisi dello studio preliminare sulla diffusione di Salmonella negli allevamenti di tacchini nell’UE, 2006-2007 - Parte A: stime della diffusione di Salmonella