18 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Clima, obiettivi europei

Greenpeace: «Attacco del Governo pretestuoso per far spazio al nucleare»

In una nota congiunta Greenpeace, Legambiente, WWF e Kyoto Club criticano duramente il tentativo del Governo di ottenere più tempo e flessibilità nell’attuazione del pacchetto clima studiato dalla Ue

La posizione espressa dal governo italiano sugli obiettivi europei al 2020 è pretestuosa e infondata, e rischia di ostacolare pesantemente il percorso verso un accordo internazionale per far fronte al drammatico problema del cambiamento del clima.
In una nota congiunta Greenpeace, Legambiente, WWF e Kyoto Club criticano duramente il tentativo del Governo di ottenere più tempo e flessibilità nell’attuazione del pacchetto clima studiato dalla Ue, proprio mentre il Parlamento Europeo ha rafforzato gli impegni sul clima globale.

Nel documento del Governo si parla di costi invece che di investimenti e non viene presentata alcuna valutazione dei ritorni diretti e indiretti, economici, ambientali e occupazionali (valore dell’energia risparmiata, minori costi dei permessi, minori impatti e maggiore occupazione) ma solo un allarme senza alcuna dimostrazione per cercare di attaccare la strategia europea su clima ed energia. A sostegno della loro tesi gli ambientalisti elencano una serie di dati e fonti autorevoli che smentiscono le analisi del Governo (vedi nota allegata).

Quando il Governo dice che l’Italia è già efficiente mente, sapendo di mentire: qualcuno crede che le tecnologie usate in Italia sono le più efficienti dei Paesi industrializzati? Confondere intensità energetica con l’efficienza è il vecchio trucco per giustificare l’inazione.

Le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, tanto più in un drammatico periodo di crisi economica e finanziaria come quella di questi giorni, costituiscono l’economia reale del sistema energetico. Gli investimenti nel risparmio energetico e fonti rinnovabili sono risorse sicure per il paese, per la sua crescita, per la bilancia dei pagamenti per la promozione dell’occupazione.

Perseverare nei combustibili fossili, compreso il carbone, ed aggiungere al mix l’energia nucleare, è un ritorno al passato, e segnala l’incapacità di gestire l’emergenza energetica, ambientale e finanziaria di oggi.

La verità è che se si sommano gli obiettivi europei sulle rinnovabili, il piano per l’efficienza energetica e gli investimenti nel campo del gas naturale, in Italia non c’è spazio anche per il nucleare. Con efficienza e fonti rinnovabili si raggiungono i 150 miliardi di kWh/anno contro i 50-55 del piano nucleare, il triplo dell’energia e senza dover nuclearizzare il territorio.

Il governo vuole bloccare fonti rinnovabili ed efficienza, le vere alternative pulite, per far spazio agli interessi della lobby nucleare.