9 maggio 2024
Aggiornato 00:30
Apprezzamento per la posizione del Parlamento europeo. Più fondi per una sana e corretta alimentazione

Frutta e verdura gratis nelle scuole UE

La Cia commenta positivamente la proposta della Commissione Agricoltura che chiede di portare da 90 a 500 milioni di euro lo stanziamento per sostenere il programma Ue. Un deciso impegno nella lotta all’obesità in forte aumento tra i giovani

E’ un orientamento che apprezziamo e condividiamo. Così la Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta la posizione della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo che ha chiesto di portare da 90 a 500 milioni di euro il finanziamento del programma europeo di distribuzione gratuita di frutta e verdura fresca nelle scuole, per gli anni scolastici 2009-2010.

L’iniziativa -avverte la Cia- è finalizzata a favorire il consumo di ortofrutta da parte dei bambini ed abituarli così ad un’alimentazione corretta ed equilibrata. Basti pensare che oggi nell’Unione europea ci sono oltre 22 milioni di bambini in soprappeso, di cui più del 25 per cento obesi. Una percentuale che è destinata ad aumentare di molto nei prossimi anni. Fenomeno che anche in Italia sta assumendo dimensioni allarmanti. D’altra parte, l’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) raccomanda un consumo quotidiano di almeno 400 grammi di frutta e verdura per ogni bambino al di sotto degli 11 anni.

Oltre all’aumento del budget di spesa, appare importante anche la richiesta dei parlamentari europei di dare priorità al prodotto fresco, di origine comunitaria, come chiesto dal nostro Paese.
Quindi, l’indicazione degli europarlamentari -rileva la Cia- è tesa ad incoraggiare i più giovani a consumare prodotti salubri, come la frutta e la verdura, e ad abbandonare quell’alimentazione «spazzatura» che, in questi ultimi anni, ha provocato preoccupanti riflessi negativi alla salute. Serve, insomma, una dieta sana che inizi ad educare i bambini a mangiare in modo realmente corretto.

Non solo. Iniziative del genere possono contribuire a rilanciare anche i consumi di ortofrutta che sono scesi in tutta Europa, ma soprattutto nel nostro Paese. Nel 2007 -sostiene la Cia- si è, infatti, avuto un calo del 2,5 per cento nelle vendite di frutta e del 4,2 per cento in quelle di verdura e di ortaggi freschi. Segno inequivocabile della crisi della dieta mediterranea, come evidenziato anche in un recente studio della Fao.
Adesso -conclude la Cia- sarebbe quanto mai opportuno che la commissione Ue accelerasse l’avvio operativo del progetto, comunicando modalità e caratteristiche in modo di essere pronti con l’inizio dell’anno scolastico 2009-2010.