27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Tribunale di Genova

I Giudici esaminano i ricorsi su licenziamenti Officina FS

Le Organizzazioni Sindacali hanno assunto, da subito, la difesa dei lavoratori, pur non avendo ancora la completa conoscenza di tutti gli elementi, apparendo la sanzione sproporzionata

Le Organizzazioni Sindacali hanno assunto, da subito, la difesa dei lavoratori, pur non avendo ancora la completa conoscenza di tutti gli elementi, apparendo la sanzione sproporzionata e conoscendo, in generale, il senso di responsabilità dei lavoratori delle Officine genovesi e Liguri, la serietà del loro modo di operare, la loro alta professionalità nonché la disponibilità degli stessi a venire incontro alle necessità produttive (disponibilità di recente confermata dall'avere contrattato, unici in Italia, l'introduzione di un turno sulle 24 ore per rispondere alle esigenze di migliore e maggiore manutenzione dei mezzi utilizzati per il trasporto regionale).

L'impegno di FILT FIT UILT ORSA FAST UGL, in questa vicenda è, poi, continuato con coerenza ed onestà e si è cercato di approfondire le conoscenze su alcuni fatti e valutazioni tecniche che sono state citate dagli organi di stampa, evitando ogni condizionamento.

Nei giorni immediatamente successivi ai licenziamenti è infatti sembrato che l’irregolare utilizzo del badge avesse un valore meramente formale e che fosse dunque possibile ricostruire l’effettiva presenza dei lavoratori, utilizzando due diversi moduli, compilati dai funzionari di Trenitalia.

Gli approfondimenti in seguito condotti consentono ora una visione più chiara di tale aspetto e confermano che solo per mezzo del badge personale è possibile registrare l’effettiva presenza dei lavoratori all’interno dell’impianto.

I documenti aziendali, che anche le OO.SS. hanno in quei giorni assunto come riferimento, sono invece compilati ed utilizzati per altre finalità e non possono risultare idonei a certificare l’ora reale di inizio e fine delle attività o a consentire il pagamento di prestazioni straordinarie.

Il badge certifica l’entrata e l’uscita dei ferrovieri nelle Officine, registrando, attraverso la «strisciata», l'orario di entrata ed uscita dagli impianti dei singoli lavoratori e certamente costituisce un documento personale, considerando che le variazioni sull’orario vengono recepite amministrativamente e tradotte nel riconoscimento delle spettanze economiche dei singoli lavoratori.

Diventa quindi evidente la necessità che tale «carta di identità» lavorativa sia e rimanga uno strumento strettamente personale di controllo non sostituibile da altri documenti ai fini dell’ accertamento sull’effettiva ora di ingresso e di uscita dall’impianto.

Infatti, pur se l'organizzazione del lavoro, per ovvie ragioni di controllo e sicurezza, è legata a precisa e rigorosa modulistica che attesta le singole operazioni tecniche, i componenti utilizzati, le tempistiche necessarie all’intervento, ecc. (modulistica tra cui rientrano gli ordinativi di lavoro e il mod. TV 405, più volte citati anche dagli organi di stampa), tale modulistica non può sopperire alle attestazioni dei badge.

Le OO.SS. della Liguria, quindi, comprendono perchè Trenitalia abbia ritenuto sanzionabile il comportamento dei lavoratori dell'officina che hanno consegnato ad un Collega i loro badge e non vogliono, in linea con la storia e la tradizione del Sindacato, né mettere in discussione il principio che le regole contrattuali devono essere rispettate né richiedere deroghe alle stesse.

Trattandosi però del primo caso verificatosi, considerati i buoni precedenti degli interessati, riteniamo che la sanzione del licenziamento sia eccessiva; nella certezza che gli stessi lavoratori ed i loro colleghi abbiano maturato, attraverso tale esperienza che certamente varrà anche per il futuro, la piena consapevolezza dell’importanza del rispetto della corretta registrazione delle presenze attraverso il badge, le Segreterie FILT FIT UILT ORSA FAST UGL auspicano si possa addivenire ad una ricomposizione della vertenza.