Alitalia, Filippi: «Dall'UE chiaro richiamo a regole non rispetate»
«La vendita degli asset della bad company deve avvenire a prezzo di mercato»
«Nel corso dell'audizione al Parlamento il commissario europeo Tajani ha fatto alcune importanti precisazioni che addensano molte nubi sull'operazione Alitalia - sostiene Marco Filippi, capogruppo Pd in commissione Lavori pubblici - Tajani ha raccomandato infatti il rispetto dell'assoluta conformità alle regole e alle procedure comunitarie.
In particolare, ha sottolineato che la vendita degli asset della bad company deve avvenire a prezzo di mercato, che la nuova acquisizione del personale deve avvenire attraverso una nuova assunzione da parte della nuova società e che l'acquisizione degli slot deve avvenire in maniera trasparente e con procedure di evidenza pubblica, così come previsto dalle norme comunitarie. Ma soprattutto ha raccomandato la separazione netta tra la vecchia e la nuova società, oltre a segnalare l'opportunità per il governo di formalizzare la richiesta all'Ue della nomina di un valutatore delle procedure in questione, come elemento di reciproca garanzia».
«E' evidente - aggiunge Filippi - che alla luce del provvedimento all'esame del Parlamento e delle trattative in corso, dove i rappresentanti del vecchio personale contratta le condizioni per il nuovo, i termini richiesti dall'Ue non sono rispettati. Da tempo sono venuti meno i criteri di trasparenza, di corretta informazione istituzionale e sopratutto di deroga assoluta alle elementari norme di concorrenza del mercato».
«E' evidente quindi - conclude il senatore del Pd - che la procedura di investigazione in corso, salvo improbabili significative inversioni di rotta, si concluderà con una sentenza di infrazione comunitaria e, quindi, con la conseguente richiesta di restituzione del prestito ponte. C'è da chiedersi chi mai potrà risarcire lo Stato di questo denaro dato che i margini sui lavoratori si sono già esauriti. Tutto ricadrà inevitabilmente sugli utenti con un aggravio delle tariffe».
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