Vatileaks, oggi fine dell'istruttoria contro Paolo Gabriele
Arrestato il 23 maggio per furto aggravato delle carte riservate del Papa, agli arresti domiciliari dal 21 luglio, il maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, oggi sarà, con ogni probabilità, rinviato a giudizio per la fuga di notizie della Santa Sede, il cosiddetto caso Vatileaks
CITTÀ DEL VATICANO - Arrestato il 23 maggio per furto aggravato delle carte riservate del Papa, agli arresti domiciliari dal 21 luglio, il maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, oggi sarà, con ogni probabilità, rinviato a giudizio per la fuga di notizie della Santa Sede, il cosiddetto caso Vatileaks.
Durante la lunga detenzione in una cella della gendarmeria vaticana Paolo Gabriele è stato interrogato tre volte dai magistrati vaticani ed è stato ascoltato anche dalla commissione cardinalizia alla quale il Papa ha affidato una parallela, discretissima indagine. Sulla base delle sue testimonianza, gli inquirenti vaticani hanno interrogato - ma non incriminato - altre persone e i tre cardinali (Herranz, De Giorgi e Tomko) hanno a loro volta 'audizionato' una trentina di persone, tra porporati, capi dicastero, funzionari e dipendenti di Curia. Paolo Gabriele è rimasto, in tutto il periodo, l'unica persona indagata, ed è stato poco chiaro, sinora, il quadro complessivo della fuga dei documenti riservati (movente ed eventuali mandanti e complici).
Nei giorni scorsi il 'promotore di giustizia' Nicola Picardi ha concluso la requisitoria e, ultimamente, il giudice istruttore vaticano Piero Antonio Bonnet ha redatto la sentenza di proscioglimento, o molto più probabilmente, di rinvio a giudizio. E oggi, con un briefing del portavoce vaticano Federico Lombardi alle 12.30, viene data conoscenza alla stampa dell'esito dell'istruttoria vaticana, che dovrebbe concludersi in un processo celebrato in autunno.
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