28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Giornata Mondiale del Risparmio

Ecco perché chi risparmia è più felice

La previdenza è una virtù che a lungo termine premia e che rilascia sensazioni positive a chi la pratica. La chiave di tutto è l'equilibrio

Salvadanaio con monete
Salvadanaio con monete Foto: ANSA

MILANO - Il risparmio è un valore fondamentale e da sempre parte integrante della nostra organizzazione sociale, basata su un sistema monetario per cui senza denaro è molto complicato vivere. Il concetto di risparmio però, va al di là dei soldi, come ben raffigurato dalla favola di Esopo «La cicala e la formica». La previdenza è una virtù che a lungo termine premia, e che rilascia sensazioni positive a chi la pratica.

In occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, che si celebra il 31 ottobre, gli esperti di Guidapsicologi.it ci spiegano in che modo una corretta amministrazione di entrate e uscite giovi al nostro benessere psicologico, e non solo al nostro conto corrente.

Sette motivi per cui chi risparmia è più felice

La felicità non è un concetto misurabile, e nemmeno un qualcosa di universale, una ricetta che vale per tutti. È uno stato soggettivo che però può essere raggiunto anche grazie alla presenza di alcune condizioni, alla presa di coscienza di ciò che davvero è importante e al senso di appagamento dato dal prendersi cura di se stessi.

  1. Farsi dei regali / fare dei regali. A chi non piace farsi dei regali o avere la possibilità di fare un regalo sapendo che una persona cara ne sarà felice? Che si tratti di un viaggio, di un libro, oppure di quel vestito che ogni giorno ammicca dalla vetrina, quello che conta non è il costo, bensì cosa rappresenta. Un regalo che ci si concede dopo una lunga attesa, guadagnato, ha un senso molto più profondo e ci soddisfa come una vera e propria ricompensa.
  2. Non vivere situazioni d’ansia al pensiero di una spesa imprevista. Si rompe la macchina, bisogna cambiare la caldaia, o si riceve il tanto temuto preventivo del dentista. Se non si gioca d’anticipo e ogni mese si cerca di mettere via qualcosa, queste spese verranno vissute come delle vere e proprie ondate di miseria rispetto all’economia quotidiana. Se invece si hanno dei risparmi a disposizione per le emergenze, malgrado la poca gioia nel pagare, si proverà anche una certa soddisfazione data dal poter fronteggiare le spese senza accusarne il colpo, proprio grazie a una buona gestione delle proprie finanze.
  3. Imparare che cosa è importante e cosa no, il valore delle piccole cose. Spesso si spendono soldi per acquistare oggetti inutili, che non ci interessano, convinti che ci faranno felici. Queste micro spese quello che fanno, invece, è intaccare poco a poco il nostro conto corrente. Il bisogno continuo di oggetti materiali va arginato, perché solo così ci si renderà conto del valore delle piccole cose e che è proprio nella semplicità che va ricercata la felicità.
  4. Sviluppare un pensiero autonomo rispetto a questa epoca dominata dal consumismo. Non tutto quello che la pubblicità e i brand sponsorizzano come imprescindibile per essere alla moda, felici, accettati, lo è davvero. In molti casi siamo vittime di desideri non nostri, attentamente disegnati da esperti. Imparare a distinguere cosa ci interessa e non correre dietro ai trend del momento ci porterà non solo a risparmiare, ma anche ad essere più felici perché padroni del nostro pensiero e capaci di seguire i nostri desideri reali, e non quelli indotti.
  5. Non fare acquisti compulsivi, imparare a controllarsi genera soddisfazione. La maggior parte delle persone è facilmente vittima di acquisti compulsivi, non a caso il percorso delle casse di negozi e supermercati è disseminato di piccoli oggetti apparentemente imprescindibili da mettere nel carrello senza pensarci troppo: pile, burrocacao, calzini, caramelle, auricolari… Resistere a queste tentazioni e poi calcolare quanto si avrebbe speso (inutilmente), genera una grande soddisfazione, non solo per il denaro salvato, ma soprattutto per la propria lungimiranza.
  6. Tranquillità futura. Non si è giovani per sempre. Almeno dal punto di vista lavorativo. Non si può basare la propria vita su straordinari o su lavori extra per soddisfare i propri bisogni. Imparare a gestire ciò che si ha e mettere da parte le entrate extra permette di avere un fondo per quando ce ne sarà bisogno, magari facendo investimenti che si trasformano in una pensione per il futuro.
  7. Imparare a prescindere dal superfluo. Ordine e risparmio, i metodi orientali. Dal Giappone sono approdati tra noi due metodi fondamentali per mantenere l’ordine tra le mura di casa (Kondo) e per controllare l’economia domestica (kakebo). Entrambi oltre ai benefici materiali di risparmio e ordine, inneggiano ai benefici psicologici che queste due tecniche sono in grado di trasmettere a chi le pratica grazie all’eliminazione del superfluo.

Attenzione alla sindrome del risparmiatore

Non bisogna però correre il rischio di cadere in un eccesso di austerità. I benefici del risparmio sono innegabili, proprio come lo sono gli effetti nocivi di un’oculatezza portata agli estremi. Questo stato, definito iperopia, non permette di godere del presente perché troppo preoccupati dal futuro. Ci si trova così a vivere un presente di ristrettezze e rinunce continue, dettate dalla paura spesso infondata di non avere i mezzi sufficienti per affrontare possibili situazioni di difficoltà economiche.

La chiave è l’equilibrio

Come in ogni cosa, l’equilibrio sta nel mezzo. Privarsi di tutto in modo irrazionale non genera certo felicità, perché ci si trova immersi in uno stato di continua proiezione futura, dimenticandosi che il tempo che si vive è il presente e anch’esso va coltivato. Tra iperopia e shopping compulsivo esiste un punto medio che è bene perseguire, imparando a godere del presente in modo autentico, ascoltando i propri bisogni, con uno sguardo al futuro.