RomaFilm, applausi per il film sul fallimento della Lehman Brothers
E' stato accolto con un applauso dalla stampa Too big too fail - Il crollo dei giganti, il film che racconta il dietro le quinte della crisi finanziaria Usa del 2008. Una Napoli colorata e vivace nel film di Ivan Cotroneo. Roberto Faenza: Il mio film su antesignano Indignados
ROMA - La crisi finanziaria irrompe al Festival di Roma: è stato accolto con un applauso dalla stampa Too big too fail - Il crollo dei giganti, il film che racconta il dietro le quinte della crisi finanziaria Usa del 2008 e il fallimento del colosso Lehman Brothers. Il film è fuori concorso al Festival e verrà trasmesso in Italia venerdì 4 novembre alle 21.10 su Sky Cinema1HD. Too big to fail è diretto dal premio Oscar Curtis Hanson ed è basato sul bestseller di Andrew Ross Sorkin, reporter del New York Times, che svelò i retroscena della crisi.
Il film è un thriller politico-finanziario con al centro Henry Paulson (William Hurt), segretario del Tesoro e ex Presidente di Goldman Sachs, che si trovò coinvolto nel tentativo di salvare dal fallimento la Lehman Brothers, che nel maggio 2008 vacillava sotto i colpi della crisi dei mutui subprime. Mentre le azioni di Lehman Brothers crollavano, e la quarta banca del Paese era sull'orlo del tracollo, fallì un accordo con una banca coreana, e Paulson cercò un accordo con le altre banche Usa perché comprassero le sue azioni. La Bank of America e l'inglese Barclay però si tirarono indietro e con loro tutte le altre banche americane e la Lehman Brothers fallì.
Hanson racconta in dettaglio, in quasi due ore di film, le manovre elaborate nei feudi dell'alta finanza e nei corridoi della politica, per cercare di salvare il sistema finanziario Usa, fino all'intervento del governo che decise di fare un'iniezione di capitale nelle 9 principali banche americane pari a 125 miliardi di dollari. Un tentativo di bloccare la crisi che oggi, a più di due anni di distanza, ha mostrato tutti i suoi limiti, visto che la crisi è diventata globale e coinvolge ormai drammaticamente tutti i Paesi del mondo.
Una Napoli colorata e vivace nel film di Ivan Cotroneo - Una Napoli colorata e vivace arriva al Festival di Roma con il film diretto dallo scrittore Ivan Cotroneo La kryptonite nella borsa, tratto da un suo romanzo, che arriverà nei cinema venerdì 4. La pellicola, interpretata tra gli altri da Valeria Golino, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti e accolta positivamente dalla stampa, racconta la storia di una famiglia numerosa e scombinata nella Napoli del 1973, quando è in corso la rivoluzione sessuale e sociale. Al centro della storia c'è un bambino, Peppino, 9 anni, che vive con due genitori incapaci di dargli l'amore di cui ha bisogno ma che attraverso gli zii giovani fa continue incursioni in un mondo folle e rivoluzionario.
«Quella Napoli colorata e vivace è la città che io mi ricordo quando ero ragazzo, una città fantastica, con una vita piacevole.
L'ho ritratta così anche per bilanciare l'idea di Napoli che vediamo oggi sui giornali. Ho rimpianto per quella città e mi chiedo: perché non potrebbe essere così anche oggi?» ha affermato Cotroneo, che con questo film esordisce alla regia. Anche il mondo di quartiere descritto nel film è molto vicino a quello vissuto dal regista, «un mondo dove si affrontava la vita con ironia. E infatti nel film ho cercato di raccontare le cose brutte con un sorriso, relativizzando il dolore» ha spiegato.
Alla domanda se non sia rischioso per il cinema italiano fare film con un carattere locale così forte ha risposto l'interprete Valeria Golino: «Il nostro cinema è più forte quando non è omologato a quello di altri Paesi, quando viene raccontata una storia locale che diventa universale. Dalla mia esperienza i film più esportabili sono quelli con un carattere più locale, come questo».
Roberto Faenza: Il mio film su antesignano Indignados - Dopo il documentario sulla storia di Berlusconi, Silvio Forever, Roberto Faenza torna al cinema con un film girato in America con un cast tutto straniero, «Un giorno questo dolore ti sarà utile», presentato fuori concorso al Festival. Il film segue il percorso di un diciassettenne newyorkese solitario e leggermente disadattato (Toby Regbo), che si sente inadeguato in una società in cui i giovani sembrano tutti molto superficiali. «Il mio protagonista sembra un antesignano degli Indignados: preferisce fare il calzolaio piuttosto che lavorare a Wall Street e speculare sui risparmi della gente» ha affermato il regista.
Secondo Faenza il film fotografa il contrasto tra il mondo degli adulti e quello dei giovani, che rappresentano il futuro. «James è visto come un disadattato dai grandi, ma è semplicemente un ragazzo normale che non vuole perpetrare il cammino degli adulti». Faenza non definisce questo un film politico, perché, ha spiegato: «Secondo me oggi la parola politica non è un bel termine, bisognerebbe riportarla alle sue origini», ma sicuramente secondo il regista il suo è un film contemporaneo: «Abbiamo di fronte - ha spiegato - un mondo che non sta più in piedi, che sta crollando, e una massa di persone che non ha responsabilità e non vuole perpetrare questo disastro. Secondo me questa pellicola è un atto d'amore verso la costruzione di un mondo migliore. E solo dai giovani può venire qualcosa di buono».
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