Gianola: «Dovizioso corre come il vecchio Valentino Rossi»
L'ex pilota lecchese analizza la situazione attuale del Motomondiale: «Nessuno avrebbe immaginato una Ducati in testa al Mondiale, ma ora il connubio è vincente». E sul Dottore: «Per lui, come per suo papà Graziano, è come se il tempo non fosse mai passato, è un bambino dentro»
MILANO – È piacevolmente sorpreso, Ezio Gianola, nel vedere un Andrea Dovizioso e una Ducati in cima al mondo della MotoGP: «Nessuno avrebbe pensato che Dovizioso potesse ritrovarsi in testa al Mondiale e addirittura cercare di vincerlo – commenta l'ex pilota lecchese – Però la Ducati ha un gran tecnico come Dall'Igna, grandi collaboratori e gran voglia di fare. Quest'anno hanno preso Lorenzo che ha portato tanta esperienza, hanno migliorato la gamma del motore, hanno reso la moto più gestibile e adattabile alla Michelin su quasi tutti i circuiti. E Dovi la guida da quattro anni e ha la testa per stare lì: il connubio è vincente. Adesso è una grande realtà, gli italiani possono essere contenti. Come per la Ferrari in Formula 1».
Dovizioso al top
Per quanto sorprendente, Desmodovi ha però dimostrato in pista di meritarsi questo primato: «Ha un'età in cui i piloti raggiungono la maturità estrema. Ha tanta esperienza e costanza: ogni tre anni è lì che si gioca un campionato. Finora, toccando ferro, è caduto pochissimo. E sta correndo un po' come faceva Rossi qualche anno fa: fa le prove avvicinandosi alla prima fila, mette la moto in condizione di far lavorare bene le gomme nei primi quattro-cinque giri, poi negli ultimi passaggi è sempre lì che se la gioca e diventa forte e pericoloso».
Rossi sempre giovane
Il pilota forlivese dovrà comunque vedersela con tanti avversari di livello in questo ultimo terzo della stagione: «È un Mondiale molto aperto e bello: ci sono quattro piloti che se la possono giocare – prosegue Gianola – Non mi aspettavo, come tutti, che la Honda rompesse un motore, cosa che non capitava da dieci anni: ma queste sono le corse, l'anno scorso era accaduto a Valentino, al Mugello». E, a proposito di Valentino Rossi: infortunio a parte, per quanto ancora potrà continuare a correre? «Io correvo con Graziano, suo padre, che ancora oggi a 65 anni è un matto che fa drifting e si diverte al Ranch. Sono bambini dentro, motociclisticamente. Per Valentino è come se il tempo non fosse passato, se rimane nei primi tre al mondo potremo continuare a vederlo lì fino al 2020».
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