27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Calcio

Jorginho: «Non penso al Pallone d'oro. Ora arriva il difficile non siamo più una sorpresa»

Se il 2021 resterà per la Nazionale un anno indimenticabile, la stagione passata è stata senza dubbio quella della consacrazione per il centrocampista del Chelsea

Jorginho: «Non penso al Pallone d'oro. Ora arriva il difficile non siamo più una sorpresa»
Jorginho: «Non penso al Pallone d'oro. Ora arriva il difficile non siamo più una sorpresa» Foto: Ettore Ferrari ANSA

Seconda seduta di allenamento nel pomeriggio a Coverciano per la Nazionale in vista delle sfide valide per le qualificazioni al Mondiale di Qatar 2022 contro Bulgaria (Firenze, Stadio 'Artemio Franchi', 2 settembre ore 20.45), Svizzera (Basilea, Stadio 'St. Jacobs Park', 5 settembre ore 20.45) e Lituania (Reggio Emilia, Stadio del Tricolore, 8 settembre ore 20.45). Visto il forfait di Manuel Lazzari, Mancini ha convocato il difensore del Milan Davide Calabria, che si è aggregato oggi al gruppo, mentre a causa di un infortunio accusato con il proprio club ha lasciato il ritiro Andrea Belotti.

Dopo la conferenza di ieri del Ct, oggi in sala stampa è stata la volta di Jorginho: «A chi sostiene che siamo stati fortunati all'Europeo - ha dichiarato il centrocampista del Chelsea - lasciamoglielo dire. Per le caratteristiche che abbiamo il mister ha cambiato il nostro modo di giocare, ci siamo divertiti noi e si sono divertiti gli italiani. Sicuramente adesso arriva il difficile perché l'Italia non è più una sorpresa, è tornata dove merita di essere e chiunque giocherà contro di noi lo farà in maniera diversa. Siamo felici per quanto fatto, ma dobbiamo rimanere umili e non abbassare la guardia».

Se il 2021 resterà per la Nazionale un anno indimenticabile, la stagione passata è stata senza dubbio quella della consacrazione per Jorginho. Dopo aver vinto la Champions League con il Chelsea, il centrocampista azzurro è stato uno dei protagonisti della cavalcata dell'Italia all'Europeo. E passata l'estate ha continuato a mettere in bacheca trofei: prima ha alzato al cielo la Supercoppa Europea, diventando il primo calciatore della storia a vincere nello stesso anno Champions League, Europeo e Supercoppa Europea, poi la scorsa settimana ha ricevuto dalla UEFA il premio di miglior giocatore della passata stagione.

In molti lo indicano come uno dei più autorevoli candidati al Pallone d'oro e anche Mancini ieri in conferenza stampa ha dichiarato che nessuno come lui merita quello che ancora oggi è considerato il trofeo individuale più prestigioso: «Per me ogni vittoria è speciale, dirne una sola non è giusto. Non me la sento di dire che una è più bella dell'altra, ognuna mi ha dato qualcosa. Del Pallone d'oro ne lascio parlare i giornalisti, mancano ancora dei mesi a quella decisione e vedremo quel che succederà». Intanto gli sono arrivati i complimenti di un certo Pelé: «Sono rimasto sorpreso, tutto quello che sta accadendo è surreale. Sono rimasto a bocca aperta, mi ha fatto davvero molto piacere».

Molto stimato da tutti i tecnici che lo hanno allenato, compresi Tuchel e Mancini ("si assomigliano, sia dentro che fuori dal campo"), Jorginho designa come suo possibile erede Sandro Tonali: «Mi somiglia. Nelle scuole calcio si gioca più con il centrocampo a due e non si cresce come regista da bambino. Non hai insegnamenti per questo ruolo da piccolo».