29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Calcio | Nazionale

Milan al Tas: cresce l’attesa, ma i tempi si allungano

Si allungano i tempi per avere la sentenza definitiva del Tas: anzichè stasera, come era stato inizialmente previsto, il responso definitivo dei tre arbitri arriverà domani in tarda mattinata.

90 minuti di intervento per Marco Fassone
90 minuti di intervento per Marco Fassone Foto: ANSA

MILANO - Novanta minuti di intervento da parte dell’amministratore delegato del Milan Marco Fassone, e chissà se la cosa può considerarsi un bene, altri 30 minuti a testa per l’esposizione della responsabile commerciale del club Valentina Montanari e Franck Tuil, l’uomo di Elliott in missione per conto del diavolo. A questo punto non resta che aspettare ma non basterà attendere la fine del pomeriggio. Ancora una volta, come già accaduto per la prima sentenza dell’Adjudicatory Chambers dell’Uefa, quando si tratta di prendere decisioni su un club prestigioso ed impegnativo come l’Ac Milan, i tempi di allungano. C’è paura di sbagliare, di fare mosse affrettate e azzardate, timore che non ha comunque impedito il board di Nyon di estremettere in prima istanza i rossoneri dall’Europa, costringendoli all’appello odierno al Tas.

Niente pausa pranzo
A Losanna è arrivata anche una nutrita rappresentanza di tifosi milanisti, con tanto di sciarpe e cori spiegati, a far sentire tutta la sostanza di quello che, parafrasando lo slogan scelto dal Barcellona per inneggiare ai blaugrana, è più che un semplice club. Evidentemente il messaggio deve essere arrivato perchè al Tribunale Arbitrale dello Sport quest’oggi è stata abolita la pausa pranzo per non perdere neppure un minuto utile a dirimere questa complicata controversia.

Due punti della difesa
Come è stato abbondantemente sottolineato, due sono stati i punti essenziali sottolineati dalla task force rossonera: la disparità di trattamento riservato ai rossoneri rispetto ai casi analoghi precedenti; e gli scenari completamente cambiati rispetto alla sentenza dell’Uefa: non più misteri sulla proprietà (di Elliott si sa tutto, a differenza di Yonghong Li) e soprattutto nessun debito verso terzi, ma casomai nei confronti di colui che è diventato adesso l'azionista di maggioranza.

All’Europa serve il Milan
Sulla carta non dovrebbero esserci dubbi, visto che sono venuti a mancare i principali motivi dell’esclusione del Milan da parte dell’Uefa, ma non è così semplice come potrebbe apparire. Ecco perchè regna ancora una comprensibile apprensione, amplificata dai tempi che, come detto, saranno dilatati fino a domani in tarda mattinata. Per i tifosi rossoneri il rischio un’altra notte insonne, con la speranza che domani tornare a splendere il sole su via Aldo Rossi, su Milanello e su Losanna. Perchè l’Europa ha bisogno del Milan almeno quanto il Milan ha bisogno dell’Europa.