Filippo Galli saluta il Milan: via un altro pezzo di storia rossonera
La nuova dirigenza rossonera sembra intenzionata a recidere ogni tipo di contatto con il vecchio Milan berlusconiano. Dopo Galliani, Cantamessa, Mentana, Bianchessi, adesso tocca anche a Filippo Galli.

MILANO - Chiamatela pure epurazione. Dopo l’amministratore delegato Adriano Galliani, il direttore sportivo Rocco Maiorino, il medico dott. Rodolfo Tavana, l’ex responsabile scouting del settore giovanile Mauro Bianchessi, l’avvocato Leandro Cantamessa, il team manager Vittorio Mentana, l’ex direttore della comunicazione Pippo Sapienza, il nuovo Milan cinese si appresta a dare l’addio ad un altro monumento della recente storia rossonera. Si tratta di Filippo Galli, finora responsabile del settore giovanile del Milan, dopo essere stato anche tecnico della Primavera, e adesso sostituito da Mario Beretta, scelto da Massimiliano Mirabelli per sostituirlo.
Gestione esemplare
E dire che sotto la gestione Galli - e grazie allo scouting di Bianchessi - il vivaio del Vismara negli anni ha sfornato una sfilza di talentini niente male. Basti guardare l’attuale formazione titolare del Milan attuale dove spiccano Donnarumma, Calabria e Cutrone, con Locatelli pronto a subentrare dalla panchina, tutti giovani virgulti usciti fuori dal settore giovanile rossonero. Senza dimenticare i vari Cristante, Verdi, Plizzari, tutti cresciuti con il marchio di fabbrica dello strardinario vivaio di Casa Milan.
Confronto a rischio
Sembra però che la nuova dirigenza voglia tagliare definitivamente ogni tipo di rapporto con il glorioso passato berlusconiano. Così Filippo Galli, al quale è stato offerto un ruolo meno strategico al settore giovanile o in alternativa un possibile incarico da responsabile della sezione femminile, ha gentilmente declinato l’offerta e si appresa a salutare il Milan per lasciare spazio all’ex tecnico di Parma e Siena e attuale direttore delle giovanili del Cagliari.
La speranza è che questa epurazione produca gli stessi risultati della precedente gestione, altrimenti il confronto sarà impietoso.
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