19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
MotoGP | Gran Premio della Malesia

L'ex campione: «Valentino Rossi è ancora il migliore, può vincere il decimo»

Il rientro lampo dalla frattura è stato l'ennesimo miracolo che ha dimostrato «convinzione e talento»: per questo il grande Mick Doohan sostiene che il Dottore resti «il numero 1»

La stretta di mano tra Valentino Rossi e Marc Marquez dopo il GP d'Australia
La stretta di mano tra Valentino Rossi e Marc Marquez dopo il GP d'Australia Foto: Michelin

SEPANG – Contro Valentino Rossi non ha mai avuto l'occasione di correre: una brutta frattura lo ha costretto a mettere fine anticipatamente alla sua carriera, proprio l'anno prima che il Dottore esordisse in classe 500, sostituendo proprio lui in sella alla Honda. Ma Mick Doohan, che negli anni precedenti all'approdo del fenomeno di Tavullia in classe regina era stato il dominatore assoluto del Motomondiale, vincendo cinque titoli consecutivi, è ancora oggi un grande ammiratore del nove volte iridato, specialmente ora che ha compiuto l'ennesimo miracolo della sua carriera con il rientro lampo dall'infortunio alla gamba destra a 38 anni suonati d'età. Un'impresa che l'ex pilota australiano, lui stesso incappato in tanti brutti problemi fisici nel corso della carriera, sa bene quanto sia complessa: «È stata una dimostrazione di pura convinzione e talento da parte di Valentino – racconta alla vigilia del Gran Premio della Malesia al sito specializzato inglese Crash – Avrebbe potuto semplicemente stare seduto, con i piedi per aria, e tornare a correre a tempo debito. Ma subire un infortunio del genere e voler comunque rientrare, credere ancora di avere una chance in campionato, penso che dimostri la determinazione e l'impegno che ha nei confronti di questo sport. Non è lì solo per far numero: è lì per vincere il campionato e gli piace. Qualche anno fa forse pensavate che si dovesse quasi ritirare, oggi ci siamo tutti dimenticati della sua età».

Infinito Vale
È proprio questa capacità di non invecchiare mai a renderlo ancora oggi, secondo il suo ex collega, il più grande delle due ruote: «Lui è ancora il numero uno di questo sport, con Marquez secondo a breve distanza, e ci mette tutto il suo impegno. Ancora oggi è forte quanto lo era quando vinse i suoi titoli. Purtroppo le cose non gli sono andate per il verso giusto negli ultimi anni, ma ci è arrivato vicino. Ha avuto degli sfidanti come Lorenzo e Vinales in squadra, ma gli ha fatto capire che non gli avrebbe dato vita facile. Per uno che corre da vent'anni e vince da diciassette, in qualsiasi sport, è una dimostrazione di longevità quasi unica. Molti altri si sarebbero stancati, perché il desiderio di competizione cala e la voglia di vincere si perde, specialmente dopo aver vinto così tanto. Non è che Valentino stia inseguendo il suo primo successo...».

Sogno da inseguire
Doohan è convinto che quel maledetto decimo Mondiale, insomma, sia a tutt'oggi alla portata di Valentino Rossi: «Senza dubbio – risponde il campione, oggi 52enne – Dipende da quanto a lungo vorrà continuare a correre. Quest'anno era ancora là davanti a lottare, fino all'infortunio. Anche l'anno scorso, perciò è lì nel gruppo, ha solo bisogno che le cose girino per il suo verso. Quest'anno avrebbe potuto davvero vincere chiunque. Più o meno tutti sono caduti, sono accadute delle vicende che hanno ridotto i distacchi. Ci voleva un po' di fortuna, e ovviamente di costanza di rendimento, che era la chiave. Ma tante altre variabili hanno reso questo campionato emozionante, perché improvvisamente succedeva sempre qualcosa che rimetteva in gioco chi fino a un minuto prima ti sembrava fuori». Anche se a questo punto è difficile che qualcuno riesca a riprendere Marc Marquez: «Penso che sia un pilota molto intelligente, che ha vinto tre campionati del mondo ed è vicino al quarto. Ha capito che se riesce ad andare in fuga, può vincere e lasciare gli avversari a lottare tra loro». Proprio come ha fatto domenica scorsa a Phillip Island.