Insigne: «Maglia numero 10? Mi tengo la 24»
Il talento di Frattamaggiore si augura però che un giorno qualcuno torni a indossarla: «Spero che sia Maradona a dire che qualcuno può prenderla. Donnarumma? Real sogno di tutti, ma spero rimanga in Italia».

NAPOLI - Lorenzo Insigne sogna la maglia del Pibe ma non ne fa un'ossessione. Il talento di Frattamaggiore si augura però che un giorno qualcuno torni a indossarla: «Sarebbe bello e non mi spaventerebbe - ha detto a Sky Sport - anche se sappiamo l'importanza che ha visto che l'ha indossata Maradona. Spero comunque non sia la società a prendere questa decisione, ma sia lui stesso a dire che qualcuno può prenderla». Insigne non si ferma qui e guarda già al futuro: «La società, con il mio rinnovo e quello di Mertens, ha dato segnali di voler crescere e di raggiungere traguardi importanti - racconta in esclusiva a «L'Originale» -. Penso che lo stesso discorso lo faranno con Pepe Reina. Come sanno tutti è fondamentale per la squadra, per noi e per lo spogliatoio. Sono convinto che la società e i dirigenti faranno la scelta giusta e spero fino all'ultimo che troveranno un accordo per farlo rimanere».
Donnarumma? Real sogno di tutti
Insigne parla poi del futuro di Donnarumma: «Spero rimanga in Italia perché non voglio che i giovani italiani forti lascino il nostro Paese e vadano all'estero visto che ormai da noi arrivano solo stranieri. Personalmente gli ho consigliato di fare la scelta giusta per lui, al di là dei soldi. Se il Real Madrid o il Milan ti dà qualcosa di più o di meno cambia poco, ha 18 anni e non deve pensare già al denaro. Il Real è sempre il Real. A 18 anni la loro chiamata ti fa sognare perché è la squadra che desiderano tutti».
Giocatori con boss mvoida, Procura FIGC apre fascicolo
La Procura della Figc ha aperto un fascicolo in merito alle foto che ritraggono alcuni giocatori del Napoli con i tre noti imprenditori partenopei, i fratelli Giuseppe, Gabriele e Francesco Esposito, arrestati con l'accusa di intestazione fittizia aggravata dall'aver favorito clan della camorra. I tre, che hanno postato sui social le immagini di feste soprattutto in compagnia di calciatori - estranei all'inchiesta -, avrebbero creato società e gestito locali per conto di clan camorristici del centro di Napoli. La Procura federale, a quanto si apprende, ha aperto il fascicolo come atto dovuto.
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