16 aprile 2024
Aggiornato 20:00
I due piloti della Yamaha chiudono sesto e decimo

Valentino Rossi resta leader del Mondiale: «Ma con questa gomma proprio non va»

Non si ricorda una gara così negativa nel recente passato del Dottore: «Colpa dello pneumatico dietro che non ha mai smesso di pattinare, sono stato fortunato perfino ad arrivare al traguardo». Stessi problemi anche per Maverick Vinales, che si avvicina a 4 punti

Valentino Rossi in azione sulla sua Yamaha in gara a Jerez
Valentino Rossi in azione sulla sua Yamaha in gara a Jerez Foto: Michelin

JEREZ DE LA FRONTERA – Decimo al traguardo, a trentotto secondi dalla vetta, e con all'attivo perfino il giro più lento di tutta la gara. Un Gran Premio così negativo, per Valentino Rossi, non si ricorda dai tempi terribili della Ducati. Solo che stavolta la moto non c'entra: la colpa è tutta delle gomme Michelin. «È stato un weekend molto difficile, specialmente la gara – racconta sconsolato il Dottore – E non ce lo aspettavamo, guardando i risultati dell'anno scorso. Invece, fin da venerdì, abbiamo litigato con il pattinamento in accelerazione. Jerez è sempre stata una pista dove si pattina, ma quest'anno molto di più. E infatti, pur avendo provato molte modifiche, il feeling con la moto non l'ho mai trovato». Contro uno pneumatico così, non è bastata nemmeno la solita magia del warm up: «Per la gara abbiamo cercato di modificare il bilanciamento – prosegue il numero 46 – anche perché eravamo preoccupati dell'usura della gomma media posteriore, visto che la dura era impossibile da usare. Invece, con la temperatura aumentata di altri venti gradi, alla fine la moto era ancora più difficile da guidare rispetto alle prove, perché è andato in crisi anche il davanti, senza peraltro risolvere il pattinamento dietro. Negli ultimi cinque-sei giri il posteriore ha iniziato a vibrare come se si stesse rompendo tutto, sono stato fortunato finanche ad arrivare al traguardo. Con il senno di poi è facile dire che abbiamo sbagliato l'assetto, in realtà abbiamo rischiato. Ma dovevamo provarci, anche se purtroppo stavolta non ha funzionato». Una condizione tecnica che ha messo talmente in crisi tutte le Yamaha che la migliore è stata quella dell'anno scorso guidata da Johann Zarco, quarto: «Ha un senso, perché l'anno scorso eravamo andati fortissimo. Purtroppo le mie moto 2016 sono già al museo in Giappone...».

Ma conserva il primato
Il bicchiere, dunque, stavolta non è nemmeno mezzo pieno. Ma, a voler comunque guardare quel poco d'acqua che c'è rimasta, si può sottolineare che il fenomeno di Tavullia lascia la Spagna sempre in testa alla classifica generale: «Questo per me è stato quasi uno zero, quindi essere ancora davanti è molto positivo – analizza il nove volte iridato – Vinales ha avuto problemi e mi ha recuperato pochi punti, mentre più preoccupante è la Honda, che è andata fortissimo. Pedrosa è molto in forma, l'ho sempre messo tra i candidati al titolo perché con la sua moto ha un gran feeling. La classifica dice che siamo quattro piloti in dieci punti, e bisogna guardare alla situazione generale, non solo a questa gara. Nelle prime due gare noi abbiamo fatto due vittorie e due podi, nelle successive la Honda ha fatto lo stesso. Oggi le cose vanno così: cambiano da un giorno all'altro, non più da un anno all'altro».

Stessi guai per Vinales
Ne sa qualcosa Maverick Vinales che, dopo un inizio di stagione perfetto, non è riuscito ad evitare gli stessi problemi in cui è incappato il suo compagno di squadra: «Sono uno dei pochi che non si è mai lamentato della Michelin – tuona – Ma stavolta non capisco proprio perché la stessa gomma che in mattinata funzionava così bene, nel pomeriggio non andava più. Ho perso l'anteriore al primo giro rischiando di travolgere Iannone, poi ero lentissimo in tutte le curve a destra, dovevo frenare trenta metri prima del solito e comunque ho rischiato di cadere almeno due o tre volte. Stranissimo: con quella gomma davanti era impossibile guidare la moto e non comprendo il motivo». Anche per lui, meglio guardare al Mondiale, dove ora è staccato di sole quattro lunghezze da Vale: «Almeno non è andata così male come ad Austin, dove sono caduto. Oggi ho portato a casa dieci punti importanti: questo è l'unico lato positivo».