Nuovo Milan: già fissato il primo appuntamento per l’Europa
Entro il prossimo 21 aprile la nuova dirigenza rossonera dovrà presentare un piano finanziario di voluntary agreement che preveda il pareggio in bilancio in quattro anni. Indispensabile per poter prendere parte alla prossima edizione dell’Europa League.
MILANO - Sono ormai mesi che decantiamo le lodi del futuro management dell’Ac Milan. Da una parte c’è il prossimo direttore sportivo del club, Massimiliano Mirabelli, che si sta facendo in quattro per seguire da un capo all’altro dell’Europa tutti i talenti considerati più idonei a vestire la nuova maglia rossonera (per la cronaca, sabato era a Bergamo per Atalanta-Sassuolo a seguire da vicino i nerazzurri Conti e Gomez e i neroverdi Pellegrini e Berardi).
Il lavoro di Fassone
Dall’altra c’è Marco Fassone, l’amministratore delegato in pectore del nuovo Milan cinese con un ruolo strategicamente molto più importante. All’ex dirigente di Inter, Napoli e Juventus va il merito per essere riuscito a condurre in porto la trattativa con il fondo americano Elliott, fondamentale con quel prestito di 303 milioni di euro a Rossoneri Lux che ha garantito la conferma del closing in questa settimana. Ma il lavoro di Fassone, anche in questo periodo di interregno, è andato ben oltre il suo ruolo precario.
Innanzitutto ha posto il veto ad alcune operazione che in mano a Berlusconi e Galliani avrebbero potuto prendere chissà quali strade (in primis il no al Chelsea che aveva messo sul piatto oltre 40 milioni per Romagnoli, ma ancora di più quello all’esonero di Montella che il presidente uscente del Milan avrebbe voluto mettere in atto dopo la sconfitta contro la Roma a dicembre).
Dialogo con l’Uefa
Soprattutto ha già posto le basi per un dialogo costruttivo con l’Uefa per la gestione del problema fair play finanziario del nuovo Milan cinese. Ricordiamo che nell’ottica di un’auspicabile qualificazione in Europa League per la prossima stagione, il club di via Aldo Rossi dovrà presentare all’Uefa un piano finanziario relativo al voluntary agreement necessario per prendere parte alla competizione internazionale entro e non oltre il 21 aprile.
Voluntary Agreement
Come spiega il portale calcioefinanza.it «Questo accordo volontario con l’UEFA diventa fondamentale per tornare in Europa visto che il Milan ha chiuso gli ultimi due esercizi (2014 e 2015) in rosso rispettivamente di 91,3 e 89,3 milioni e, secondo indiscrezioni, dovrebbe archiviare il 2016 con una perdita netta di circa 75 milioni. Per sottoscrivere il voluntary agreement, il club rossonero dovrà presentare un piano a lungo termine, costituito da un piano finanziario «basato su ipotesi ragionevoli e prudenti» che preveda il raggiungimento del pareggio di bilancio in quattro esercizi, dovrà dimostrare di avere le risorse finanziare a finanziarsi fino al termine del periodo coperto dall’accordo volontario e inoltre presentare un impegno irrevocabile da parte dell’azionista o di una parte correlata (nel caso del Milan potrebbe essere Yonghong Li o il fondo Elliott che lo ha finanziato) a coprire le perdite relative agli esercizi precedenti a quello in cui sarà raggiunto il pareggio di bilancio. Questo impegno irrevocabile dovrà essere sancito per mezzo di un accordo giuridicamente vincolante tra il club e l’azionista (o la parte correlata). Non solo, l’UEFA Club Financial Control Body potrebbe anche chiedere al nuovo azionista del Milan o a chi lo ha finanziato di presentare precise garanzie finanziarie».
Obiettivo pareggio di bilancio
In questo modo il Milan potrebbe così avere la possibilità di investire molto per rinforzare la rosa milanista senza temere sanzioni, ma allo stesso tempo dovrà lavorare bene (soprattutto sul ricco mercato orientale) per far crescere i ricavi, così da raggiungere il pareggio di bilancio in quattro anni. In questo senso, il ritorno in Champions League nel 2018-2019 potrebbe essere fondamentale. Naturalmente è l’augurio che si fanno tutti i tifosi del Milan.