19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
L'analisi del Gran Premio d'Australia

Il colpo vincente della gara: il pit stop di Sebastian Vettel

A consentire al pilota della Ferrari di sferrare il sorpasso vincente sulla Mercedes di Lewis Hamilton è stata la scelta di rientrare ai box per l'unica sosta al 23° giro. Una decisione del muretto rosso che ha sorpreso rispetto alle previsioni

Sebastian Vettel esultante in parco chiuso in Australia
Sebastian Vettel esultante in parco chiuso in Australia Foto: Pirelli

MELBOURNE – Sebastian Vettel ha vinto il Gran Premio di Australia su Ferrari completando un primo stint più lungo con mescola ultrasoft rispetto all’autore della pole position Lewis Hamilton, e rientrando davanti all’inglese dopo la sua unica sosta. Tutti i piloti che hanno chiuso la gara, tranne due, si sono fermati una sola volta, con i primi quattro che hanno optato per il passaggio dalla mescola ultrasoft alla soft. Tra di loro anche il vincitore della gara, che si è fermato ai box per l'unica volta al 23° giro. Inizialmente Pirelli aveva invece previsto che molti piloti avrebbero utilizzato la supersoft per la seconda parte di gara: il pilota più in alto in classifica ad aver scelto questa strategia è stato Max Verstappen, quinto al traguardo.

Parola al gommista
«La nuova era della Formula 1 è iniziata in modo fantastico in Australia, con una gara combattuta e piloti in grado di spingere al massimo dall’inizio alla fine di ogni stint – analizza Mario Isola, responsabile della Pirelli – Come ci aspettavamo la maggior parte di loro ha adottato diverse varianti di strategia ad un solo pit stop, con i piloti di testa che hanno optato per la soft nella seconda parte di gara in modo da essere certi di arrivare fino al traguardo. Su questo circuito non particolarmente severo con i pneumatici, una bassa usura e un minor degrado hanno permesso ai piloti di segnare giri veloci alla fine della gara su una mescola soft che aveva almeno 30 giri alle spalle». Tutte e tre le mescole sono state utilizzate in gara, con il giro più veloce (registrato al termine della corsa da Kimi Raikkonen) inferiore di oltre due secondi rispetto allo scorso anno. La maggior parte dei piloti ha iniziato la gara su ultrasoft; l’esordiente Antonio Giovinazzi, su Sauber, è stato il pilota più in alto in classifica a partire con le soft.