Ennesimo slittamento del closing: un pessimo segnale per il Milan
La telenovela della cessione dell’Ac Milan si arricchisce di una nuova e sconvolgente puntata. Secondo il direttore di SportEconomy.it, Marcel Vulpis, i tifosi rossoneri hanno ben poco da stare allegri.
MILANO - I tifosi rossoneri sono sempre più esasperati e ormai anche l’acredine tra le due fazioni (i tifosi di Sino-Europe Sports da una parte, fiduciosi contro tutto e contro tutti a dispetto degli eventi sconcertanti, e gli scettici dall’altra) si sta acuendo in maniera ormai incontrollabile.
La verità è che quanto sta accadendo tra Milano e Pechino ha assunto i contorno del melodramma più inquietante e la conferma arriva da un grande esperto del settore, Marcelo Vulpis, direttore dell’agenzia stampa SportEconomy.it: «Più che un closing, si sta trasformando in una telenovela senza la parola «The End». Sembrava tutto pronto per la conferenza stampa del prossimo 4 marzo a Milano, presso «Casa Milan» e invece bisognerà attendere almeno altri 30 giorni per chiudere l’intera operazione. Il trasferimento di capitali dalla Cina all’estero è sicuramente una attività burocratica-amministrativa non semplice, ma al netto di questo c’è chiaramente qualcosa che non torna in tutta l’intera operazione. E non si può non sottolinearlo».
La storia infinita
C’è da capire quali sono i possibili scenari di questa incresciosa vicenda. Cosa potrebbe succedere arrivati a questo punto? «Sino-Europe Sports potrebbe chiedere una proroga per il closing del gruppo AC Milan. Secondo quanto si apprende, gli investitori cinesi avrebbero difficoltà nel versare, entro il 3 marzo, i 320 milioni di euro necessari per ultimare il passaggio di proprietà. Per questa ragione avrebbero chiesto di far slittare il closing di ulteriori 30 giorni e, a fronte di questo, sarebbero pronti a versare ulteriori 100 milioni di euro di caparra (la terza in questa storia infinita di attese, senza l’ultima definitiva firma sul contratto)».
Pessimo segnale
Qualunque dovessero essere le decisioni future tra via Paleocapa (sede della Fininvest) e Pechino, i tifosi rossoneri hanno ben poco da stare tranquilli: «Certamente non si tratta di un segnale incoraggiante, soprattutto in chiave futura, visto che al di là della ipotetica terza caparra, resterebbero poi all’appello altri 220 milioni di euro, cui bisognerebbe aggiungere un nuovo bonifico da 100 milioni di euro (per garantire fino a luglio la continuità aziendale nel passaggio dalla «famiglia Berlusconi» alla nuova cordata cinese. Senza parlare poi dell’accordo (tutto ancora da firmare) con Goldman Sachs per la ristrutturazione del debito da 220 milioni di euro (a fronte di garanzie «reali» dei nuovi investitori asiatici). Last but not least è la totale assenza di informazioni sul numero e nome dei prossimi soci del gruppo AC Milan, una volta che Fininvest avrà ceduto il 99.93% delle azioni rossonere. In un Paese normale questo sarebbe stato già fatto, proprio per tranquillizzare la piazza e consentire di conoscere in totale serenità il nuovo progetto industriale del club. Perché tutto questo mistero? Sinceramente non lo capiamo, se non per il fatto che siamo in Italia. Dove tutto è possibile».