28 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Disastro per il team di Iwata

La Yamaha annega nella pioggia. Rossi: «Assurdo correre d'inverno»

La casa dei Diapason sbaglia tutto nelle qualifiche del Gran Premio di Phillip Island: Jorge Lorenzo è dodicesimo, Valentino addirittura quindicesimo. Ma a falsare i risultati è stato soprattutto l'imprevedibile meteo australiano

Valentino Rossi in azione nelle qualifiche in Australia
Valentino Rossi in azione nelle qualifiche in Australia Foto: Yamaha

PHILLIP ISLAND – Una volta tanto, oggi è toccato al Dottore prendere lezioni. Lezioni di strategia, per la precisione, e ad insegnargliele è stato Marc Marquez: «Si è fermato ai box durante la qualifica 1 per montare le gomme intermedie, ma non era ancora il momento giusto. Si è preso un rischio, ma stavolta non è stata la strategia giusta». E il risultato per Valentino Rossi nelle qualifiche del Gran Premio d'Australia è stato disastroso, il suo peggiore dai tempi della Ducati: quindicesima piazza in griglia di partenza. «Quando ho iniziato la prima eliminatoria delle qualifiche c'erano otto gradi e molta acqua in pista, perciò il problema era restare in pista con quella moto e cercare di fare il massimo – spiega il numero 46 – Ma purtroppo la pista si è asciugata molto velocemente, io sono rientrato ai box e speravo di avere pronta l'altra moto con le gomme intermedie, ma i meccanici non sono stati abbastanza svegli. Forse con quegli pneumatici sarei riuscito a migliorare il tempo, ma purtroppo è andata così».

Incubo Yamaha
Ma circoscrivere il disastro Yamaha ad un semplice errore di valutazione strategico sarebbe riduttivo: «Abbiamo anche sbagliato la scelta di gomme, è vero, ma il problema è che sono stato sempre lento, non avevo feeling – ammette il campione di Tavullia – È stata una giornata molto difficile. Abbiamo sofferto molto, non sono mai stato veloce. Perfino sul bagnato, cosa che non mi aspettavo perché ieri sotto la pioggia non ero andato male, mi sentivo piuttosto a mio agio con la moto, riuscivo a fare dei bei giri. Ma oggi le condizioni sono state diverse, è andato tutto storto. Sembra che in queste condizioni soffriamo molto: è molto frustrante perché non riesco a guidare al limite, rischio molto ma vado comunque piano. In particolare siamo molto in crisi con la gomma anteriore, non riusciamo a portarla in temperatura, né io né Lorenzo. Nella seconda parte delle qualifiche lui non aveva feeling, proprio come me». E infatti anche Por Fuera non è andato molto meglio di lui: è riuscito ad entrare nella Q2 ma è stato il più lento di tutti, qualificandosi solo dodicesimo. «Sono stato fortunato ad entrare nelle seconde qualifiche – confessa il maiorchino – perché alcuni dei miei avversari hanno montato le intermedie quando la pista non era ancora pronta. Ma la seconda parte della sessione è stata lo scenario peggiore possibile. Con il meteo non sono stato per niente fortunato: troppa pioggia, poi niente pioggia, poi vento e molto freddo. Considerate le circostanze negative, oggi non potevo andar forte». E non è certo una novità per lui, quando il cielo fa le bizze.

Stagione sbagliata
Ma la verità è che Valentino Rossi e Jorge Lorenzo non ci si sarebbero nemmeno ritrovati, a passare per la tagliola dell'eliminatoria, se la pioggia non avesse falsato i risultati fin dalle prove libere di ieri, trasformando l'intero weekend di gara in una roulette. Del resto, non ce la si può prendere con la sfortuna: piuttosto, con chi decide di organizzare il Gran Premio d'Australia a ottobre, ovvero proprio sul finire dell'inverno nell'emisfero sud. Una scelta contro la quale il nove volte campione del mondo si batte ormai da tempo: «Sono uno dei piloti che da sei-sette anni spingono per cambiare la data – spiega – perché l'inverno è una stagione pericolosa per correre. Lo è dovunque, ma specialmente qui, su questa pista favolosa, che con il sole è uno scenario fantastico per la MotoGP. Invece veniamo qui quando ci sono dieci gradi di temperatura. Ho insistito molto, ma Carmelo Ezpeleta mi ha sempre detto che era impossibile cambiare il calendario, perché a marzo in Australia corre la F1 e gli organizzatori della gara sono gli stessi. Sarebbe una buona idea iniziare qui il campionato a marzo, o correrci subito dopo il Qatar, quando troveremmo bel tempo: sarebbe meglio per i piloti, per i tifosi, per tutti. Ci ho provato, ma non ho abbastanza potere».